Libeccio e scirocco FREDDI; temperatura che precipita dopo un temporale a valori quasi invernali, per poi risalire subito dopo; prima neve sulle Alpi e sull'Appennino a quote modeste per la stagione. Insomma, siamo passati dall'estate all'inverno...saltando l'autunno? Beh, non esageriamo!
In questi ultimi due giorni al nord e al centro ha fatto decisamente freddo, questo è innegabile. Tuttavia questi episodi, seppure estremi, rientrano nella casistica delle cosidette "tempeste equinoziali", che sono il segnale lampante dell'ingresso del semestre freddo sul nostro Paese.
Pioggia ok, temporali anche, ma come mai così tanto freddo? In genere il freddo pungente non è quasi mai accompagnato da piogge intense e temporali, perchè portato da venti da nord o da est abbastanza secchi. Come mai questa volta il freddo è andato invece " a braccetto" con i temporali?
Per rispondere a questa domanda, bisogna salire di quota, almeno fino a 5000 metri. Il nocciolo gelido che ha dettato legge sull'Italia per circa 48 ore era situato a questa altezza. Pensate che nella giornata di giovedì 27 settembre si sono toccati valori prossimi a -28°, sempre a 5000 metri.
Tenuto conto che l'Italia veniva da un periodo abbastanza caldo (con temperature al suolo superiori a 20°), è innegabile che il tracollo termico in quota abbia avuto riflessi anche al suolo. 40° di differenza tra la quota e il suolo erano davvero troppi e la natura in qualche modo ha cercato un equilibrio tra le parti. Come? Semplice! Facendo salire aria calda dal basso e precipitare aria fredda dall'alto.
Con la salita di aria calda (e umida) dal basso si sono costruiti imponenti sistemi nuvolosi. La successiva espansione in quota del vapore acqueo ha poi generato le precipitazioni. Esse, riversandosi a terra, hanno trascinato in basso il freddo della quota stessa, in modo da eliminare l'eccessivo divario termico quota-suolo.
Il freddo che abbiamo sentito in questi giorni proveniva solo ed esclusivamente dall'alto ed è stato veicolato a terra con i rovesci. Si parla, pertanto, di temporali "da rovesciamento freddo": dove colpiscono trascinano al suolo molta pioggia e molta aria fredda dall'alto.
Quando il temporale termina, il rovesciamento viene a mancare e le temperature tornano perciò a salire.
Al centro del rovescio temporalesco, le temperature possono scendere anche di 7-8° rispetto alle termiche precedenti, sorprendendo non poco l'osservatore.