Clima: una torre italiana per lo studio dei ghiacci
L'Italia contribuirà ad un progetto di monitoraggio atto a studiare, approfondire e comprendere le evoluzioni del clima sulla calotta artica.
Il suo amore per l’esplorazione e lo studio dei ghiacci artici lo portò a sorvolare la gelida calotta artica a bordo del dirigibile Italia. Stiamo parlando di Umberto Nobile la cui impresa, datata 1928, ebbe un tragico epilogo. Il dirigibile italiano infatti si schiantò sui ghiacci artici causando la morte dell’equipaggio e di numerosi soccorritori tra i quali il norvegese Roald Amundsen.
Ora, in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’evento, ancora un’alleanza tra Italia e Norvegia viene stretta in nome dell’Artico. I due Paesi infatti costruiranno una torre per lo studio del clima situata nei pressi delle isole Svalbard.
La struttura, alta circa 30 metri, completerà l’opera di studio delle calotte polari e si aggiungerà infatti ad una analoga costruita nei pressi della base italo-francese di Concordia in Antartide. Le due torri saranno il simbolo mondiale della collaborazione stretta tra vari Paesi ma costituiranno anche un filo diretto tra Artide e Antartide.
A tal proposito il 14 luglio 2008 per la prima volta nella storia i due Poli sono stati collegati via satellite e gli scienziati delle basi antartica Concordia sono riusciti a comunicare con i colleghi della Dirigibile Italia sita in Artico.
Presenti all’evento il direttore del dipartimento Terra e Ambiente del Cnr di Roma, Giuseppe Cavarretta, il sottosegretario agli esteri italiano Alfredo Mantica e la collega norvegese Elisabeth Walaas i quali hanno sottolineato la portata storica dell’evento.
Autore : Luca Angelini