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Chi vive al mare, cosa pensa del tempo?

Detti, usanze, previsioni. Per chi vive al mare il tempo ha importanza fondamentale per poter uscire in sicurezza, senza spiacevoli "inconvenienti".

In primo piano - 24 Febbraio 2010, ore 09.55

Il cielo è sereno, il mare è piatto. Tutto fa presagire una bella e calma giornata soleggiata. Si esce in sicurezza, senza consultare nessun bollettino. Lentamente il moto ondoso aumenta, senza che vi sia un filo di vento. Le onde inizialmente sono lunghe, ma non destano preoccupazione. Dopo circa 2 ore la situazione del mare peggiora: le onde lunghe diventano cavalloni e la nostra imbarcazione oscilla pericolosamente, sotto la furia dei marosi. Caso strano, l'aria resta immobile, in pratica non c'è vento. Passa un'altra ora e le condizioni del mare peggiorano ulteriormente. Siamo costretti a rientrare, troppo pericoloso andare avanti. Il mare ora "urla", ma il cielo resta sereno e, caso ancora più strano, l'aria resta immobile. Quello appena descritto è un classico esempio di "onda lunga", detta anche "onda di mare morto". Pur non essendoci vento, il mare si è ingrossato pericolosamente, mettendo in fuga bagnanti e natanti. Come mai è avvenuto ciò? Probabilmente un vento molto forte si è alzato al largo, a diverse miglia dalla costa, agitando notevolmente il mare. Le onde sono poi arrivate per inerzia fino da noi, dove la corrente eolica non è riuscita a sfondare. Il risultato è stato un ingrossamento notevole del mare senza che vi sia stato un alito di vento. Le onde lunghe possono essere generate da venti molto lontani e sconfinare in zone dove è presente bonaccia. Questo esempio ci fa capire che il mare, come la montagna, non va mai preso alla leggera. Se non è presente vento sulla nostra verticale, questo può benissimo soffiare al largo o in altre parti, causando repentini aumenti del moto ondoso. E' quindi opportuno seguire attentamente lo stato del tempo ed ascoltare i bollettini prima di un'uscita, in modo da non avere spiacevoli sorprese. Come si fiuta un peggioramento del tempo in riva al mare? Per chi abita lungo il Tirreno ed in Liguria, il vento tende ad orientarsi dal mare verso la terraferma e sui contrafforti montuosi retrostanti si formano cappucci di nubi anche scuri. "Mare chiaro, terra scura...acqua sicura!". Quando il vento soffia dal mare verso la terraferma, creando un cielo chiaro dal mare e molto scuro verso terra, la pioggia è vicina. Lungo il versante adriatico la situazione invece è diversa e spesso un peggioramento del tempo è annunciato dal vento di terra che spiana la superficie marina sottocosta (Garbino). Un altro indizio di peggioramento del tempo è il classico "cordone" di nubi cumuliformi sull'orizzonte marino. In genere la pioggia in questo caso non è imminente, ma confinata alle 24 ore successive. Il "cordone" difatti compare circa 24 ore prima dell'arrivo di un fronte perturbato. Come sono i temporali sul mare? Più spettacolari, in quanto non essendoci ostacoli, possono essere visti in tutta la loro fierezza. Il temporale marittimo produce anche un tuono diverso rispetto al temporale terrestre, più cupo e potente. Quando il temporale è lontano, il rumore del tuono è davvero inquietante; il rombo fa tremare i vetri anche se la sua forza è modesta; assomiglia quasi al rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. I fulmini, poi, sono quasi tutti verticali. Questo succede perchè la saetta sceglie il percorso più breve per mettere in equilibrio la base del cumulonembo con la superficie marina. Non è bello trovarsi sotto un temporale in mezzo al mare, anzi, è un'esperienza davvero impressionante. Tutte le imbarcazioni cercano di evitare il punto di massimo impatto dei fulmini (che sono quasi tutti nube-acqua), anche se a volte non ci riescono. Concludiamo con un detto molto in voga in Liguria e su molte zone del Tirreno: "Quando le nubi vanno al monte, prendi la zappa e vatti a nascondere; quando ne nubi vanno al mare, prendi la zappa e vai a zappare".

Autore : Paolo Bonino

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