00:00 13 Novembre 2015

Che NEBBIA c’è? (da stampare e conservare!)

Tutti i tipi di nebbia per non sbagliarsi mai...

Diversi risultano i processi di formazione. In una trattazione elementare possiamo ricordare i seguenti tipi di nebbia: 

LA NEBBIA BASSA è dovuta alla condensazione dell’umidità in prossimità del suolo; si presenta in strati tanto sottili, da pochi centimetri a qualche metro, da permettere all’osservatore di distinguere il Sole di giorno e la Luna e le stelle di notte. E’ caratteristica dei periodi di transizione tra una stagione fredda ed una più calda o anche viceversa e si può presentare indifferentemente sul suolo o su superfici acquee.
 
LA NEBBIA DI AVVEZIONE è dovuta al trasporto orizzontale di aria calda su superfici molto più fredde, ad esempio masse d’aria che si spostano dal mare verso il suolo. E’ un tipo di nebbia poco densa e spesso si trasforma in pioviggine. E’ ad esempio tipica delle coste sarde meridionali.

LA NEBBIA da IRRAGGIAMENTO o d’inversione al suolo si ha quando il suolo si raffredda per perdita di calore dovuta ad irraggiamento. Il processo è tale da provocare la condensazione del vapor acqueo contenuto negli strati prossimi al suolo. E’ sicuramente la nebbia di gran lunga più frequente in Italia, tipica non solo della Valpadana, ma anche delle vallate umbre, toscane, dell’entroterra adriatico e di alcune aree meridionali.

LA NEBBIA DI MARE:  si forma durante le stagioni di transizione (primavera e autunno) quando si ha spostamento di masse d’aria dalla superficie calda del mare verso una zona di mare più fredda.

LA NEBBIA FRONTALE si forma, in particolari condizioni, lungo i fronti caldi. La temperatura dello strato d’aria nella quale si forma è molto più bassa rispetto a quella dove si formano le piogge leggere. La nebbia secca è dovuta per lo più a particelle di polvere o di fumo in sospensione nell’aria. 

LA NEBBIA IN BANCHI è generalmente il prodotto di locali condizioni che interessano un’area limitata, segue depressioni topografiche e la sua formazione è facilitata in zone di particolare ricchezza d’acqua superficiale. Normalmente la sua estensione è limitata a poche centinaia di metri quadrati, anche se in alcune aree i banchi possono essere anche di qualche chilometro quadrato.

LA NEBBIA FREDDA è quella che si forma con temperature abbondantemente sotto lo zero. In Italia solo per brevi periodi dell’anno si hanno nebbie fredde mentre abbondano per tutto l’inverno sulle aree continentali americane ed europee, soprattutto nella aree meridionali della ex Unione Sovietica.

Condizioni favorevoli alla formazione della nebbia sono:
cielo sereno o quasi, vento debole o calma, quantità sufficiente di umidità e condizioni anticicloniche (quest’ultima condizione richiesta solo da alcuni tipi di nebbia). Come si diceva la nebbia più frequente in Italia è quella d’irraggiamento, tipica dell’inverno, favorita dal fenomeno dell’inversione termica e la sua massima intensità si raggiunge, in Valpadana, quando le condizioni anticicloniche si saldano con una subsidenza in quota (a 1500 metri, circa 850 millibar). –

PREVISIONE DELLA NEBBIA: viene fatta considerando la pressione ed accoppiando alla temperatura di rugiada, o l’umidità relativa della massa d’aria, quella dell’aria. Oramai la previsione regionale generale della nebbia, proprio perché necessita di una serie di circostanze concomitanti, ha raggiunto buoni livelli di affidabilità. Se però si vogliono precisarne le caratteristiche (ora di formazione, ora di dissolvimento, metri di visibilità, altro) allora il cammino da fare è ancora lungo.
Ancora più difficile risulta prevedere la formazione di nebbia in banchi in quanto spesso non si dispongono di dati locali alla scala necessaria.
Bisogna ricordare infatti come i banchi di nebbia costituiscano un serio pericolo per la circolazione stradale in quanto si presentano improvvisamente senza alcun segnale apparente.

Autore : Redazione MeteoLive.it