L'aria artica corre lungo il bordo orientale dell'alta pressione e potrebbe decidersi di infilarsi anche dalla valle del Rodano intorno alla fine della prima decade di novembre.
Lima oggi, lima domani, l'alta pressione potrebbe cominciare a denunciare problemi di tenuta, fino ad essere costretta a riposizionarsi in Atlantico e ad allungarsi verso l'Islanda per ritrovare l'equilibrio perduto.
Una situazione potenzialmente esplosiva per le nostre regioni con il nord raggiunto dall'estremità della saccatura legata al vortice freddo centrato sulla Scandinavia. E si sa che alle estremità delle saccature si osserva la formazione di un minimo depressionario al suolo che dal nord Italia si sposterà poi lungo l'Adriatico.
L'aria fredda contribuirà a portare la neve a scendere sino a quote collinari. Quanto è probabile una simile evoluzione? Per ora al 50%.
La vivacizzazione della corrente a getto, segnalata da un temporaneo rialzo dell'indice AO e il passaggio di onde perturbate a nord del Continente, segnalato da un temporaneo rialzo dell'indice NAO, caratterizzeranno questi primi giorni del mese e solo le regioni adriatiche e meridionali potranno risentire marginalmente di qualche passaggio nuvoloso e di un lieve calo termico.
Dal 9-10 invece gli indici dovrebbero tendere verso una fase negativa prefigurando l'assalto del vortice polare verso latitudini mediterranee.