00:00 18 Giugno 2009

Cambio della guardia al timone dell’estate, ecco tutti i particolari del prossimo peggioramento

Si conferma nelle sue linee essenziali l'impianto circolatorio che determinerà il ricambio d'aria annunciato da diversi giorni. Ecco tutti i dettagli.

Mentre scriviamo l’anticiclone sta sviscerando le migliorie, quelle che precedono la sua definitiva premorienza. Il caldo si fregerà infatti di un doppio contributo anticiclonico, uno di origine euro-atlantica alle quote inferiori e un altro di tempra nord-africana alle quote superiori. Per questo motivo ci attendiamo nelle prossime ore una repentina risalita dello zero termico sulle Alpi, con limite localmente anche al di sopra dei 4000 metri.

Sarà l’ultima fiammata. Un profondo vortice nord-atlantico, colmo di aria polare marittima, verrà infatti agganciato dalla corrente a getto e si porterà venerdì alle porte delle nostre regioni settentrionali. Ad esso si accompagnerà una perturbazione che impatterà violentemente le Alpi nel pomeriggio di venerdì sollevando sul versante padano notevole turbolenza a causa della sovrapposizione e del rimescolamento di vari tipi di aria penetranti da diversi varchi e avvettanti diverse caratteristiche termo-igrometriche.

Il salto idraulico che il ramo freddo sarà costretto a compiere sopra la cresta delle Alpi sarà all’origine della distribuzione dei fenomeni, in prevalenza temporali, previsti in particolare su pianure piemontesi, lombarde, Triveneto ed Emilia Romagna. Interessata rapidamente in serata anche la Liguria.

La manovra avrà nel frattempo accumulato notevole massa d’aria sul versante nord delle Alpi, aria che inizerà quindi a traboccare in serata verso la val Padana settentrionale come venti di Foehn, con rasserenamenti a partire dalle Prealpi. I rasserenamenti saranno ancor più convinti nella mattinata di sabato, seguiti nel pomeriggio da nuova costruzione cumuliforme sui monti, occasionalmente associata ad eventuali locali acquazzoni.

La corsa dei rovesci frattanto proseguirà un po’ attenuata verso il centro dove sabato riacquisterà vigore grazie all’ausilio del riscaldamento diabatico (solare) e della linea di convergenza appenninica che si svilupperà grazie all’incontro tra i venti sud-occidentali di richiamo e quelli nord-orientali che seguiranno il fronte principale. Umbria, sud Marche, zone interne della Toscana, Lazio e Abruzzo le regioni che con maggior probabilità assisteranno a fenomeni.

Da segnalare anche l’intervento di un modesto ma non trascurabile nucleo nuvoloso prefrontale del tipo “nastro trasportatore caldo” diretto verso il centro, la cui stratificazione instabile difatti vedrà immersi nel tessuto nuvoloso stratificato qualche bel cumulonembo e conseguenti manifestazioni temporalesche.

Intanto siamo giunti a sabato sera con la perturbazione che ha raggiunto di gran carriera il sud, o meglio parte di esso. Le regioni maggiormente colpite da rovesci e spunti temporaleschi saranno Molise, settori interni appenninici della Campania, Puglia, Basilicata e le province settentrionali della Calabria.

Sulle isole Maggiori il peggioramento avrà connotati decisamente più soft per quanto concerne i fenomeni ma il ricambio d’aria avverrà ugualmente grazie all’inserimento di freschi venti di Maestrale, dapprima sulla Sardegna, poi anche sulla Sicilia. Su quest’ultima regione però non si escludono eventuali acquazzoni, specialmente sui settori centro-orientali.
Autore : Luca Angelini