00:00 5 Febbraio 2014

C’è chi dice: “cosa c’è di strano, è inverno, nevica sulle Alpi e allora?” In realtà non è affatto così automatico…

Alpi, ghiacciai e versanti...

Nell’ultimo trentennio le Alpi hanno conosciuto fenomeni nevosi invernali distribuiti irregolarmente, ma con prevalenza di stagioni asciutte rispetto a quelle con abbondanza di fenomeni, in particolare al sud delle Alpi.

Quando era l’anticiclone a comandare la scena alle nostre latitudini, correnti da nord-ovest investivano le Alpi anche per settimane, consegnando ai versanti settentrionali abbondanti nevicate; quando invece l’anticiclone consentiva un inserimento di correnti umide dai quadranti meridionali o interazioni tra aria fredda da nord e aria mite mediterranea, ne derivavano nevicate sui nostri versanti, quelli meridionali.

Proprio questo tipo di tendenza, quella alle ciclogenesi mediterranee, è aumentata negli ultimi anni. In questo modo però le precipitazioni hanno coinvolto maggiormente le aree più prossime alla figura depressionaria, cioè ad esempio l’Appennino settentrionale e le Alpi Marittime, oltre alla fascia prealpina, mentre le vallate alpine più a nord rimanevano spesso a secco o con apporti nevosi modesti.

L’aumento termico nelle Alpi dalla fine della piccola era glaciale si è attestato attorno ad un 1.5°C, un valore che in combinazione con anni non propriamente generosi con le nevicate e con estati particolarmente calde, ha sensibilmente ridotto l’estensione dei ghiacciai, che continua impietosa. 

Le nevicate invernali e primaverili comunque, quando abbondanti, possono attenuare il fenomeno ablativo, cioè di ritiro. Il problema è che non è affatto automatico che in gennaio nevichi nelle Alpi con l’abbondanza che molti vedono riportata sui media, anzi è proprio la singolarità degli episodi nevosi di quest’anno che porta le testate giornalistiche ad occuparsene con tanta insistenza. 

Le Alpi hanno invece spesso vissuto l’incubo degli inverni neri. Senza scomodare le drammatiche stagioni del 88-89 e 89-90 o del 94-95, nel famoso inverno del 1985, in gennaio, basta ricordare che, mentre Milano veniva sommersa da oltre 70cm di neve, a Bormio, in Valtellina, non è caduto un solo fiocco di neve e che nel febbraio del 2012 mentre l’Appennino veniva sepolto da metrate di bianco, sulle Dolomiti non è sceso un solo fiocco per tutto il mese. 

Autore : Alessio Grosso