REDAZIONE: vento, mareggiate, rovesci e neve sulle Alpi: rispetto agli ultimi anni l'inverno sta mostrando un volto maggiormente dinamico. Manca però il freddo...
BONINO: "La stagione invernale che stiamo vivendo presenta spunti di maggiore interesse rispetto alle invernate degli anni scorsi, comandate quasi per intero da alte pressioni più o meno invadenti. E' tornata la neve sulle Alpi, anche in quantità abbondante; non abbiamo avuto finora fasi statiche se non brevi e temporanee, unitamente a periodi piovosi che hanno in parte attenuato il disavanzo precipitativo ancora presente su alcune regioni.
Il freddo si è fatto sentire nel mese di dicembre anche se in maniera non eclatante, mentre a gennaio gli attesi rigori stagionali hanno lasciato spazio a correnti miti di matrice atlantica come sta avvenendo attualmente.
Fin tanto che le masse d'aria arriveranno dall'Atlantico, il clima in Italia non potrà mai essere freddo: questa è una regola a cui non ci si può sottrarre e non vale solo per la nostra Penisola, ma per tutto il nostro Continente".
REDAZIONE: cosa si prevede per il prossimo fine settimana? Tornerà il freddo?
BONINO: "Il cambiamento atteso per il prossimo week-end è stato un po' la "bestia nera" delle elaborazioni negli ultimi giorni, con un "metti e togli" che sta andando avanti da tempo. Ancora adesso non si conosce bene l'entità del raffreddamento che ci sarà. Ieri sembrava di buona fattura, oggi è stato nuovamente ridimensionato anche se un certo calo delle temperature sembra esserci, unitamente a qualche nevicata a quote interessanti sull'Appennino centro-meridionale."
REDAZIONE: l'inverno potrà finalmente decollare nella terza decade mensile?
BONINO: "Questo è il punto centrale di tutta la nostra discussione. Nei giorni scorsi, compresa la giornata di ieri (martedi) le mappe a nostra disposizione dispensavano prospettive davvero interessanti dal giorno 20 in poi, con ripetuti affondi di aria fredda e instabile verso la nostra Penisola. Nelle ultime 24 ore, anche i modelli che credevano maggiormente a questa versione (ad esempio il modello europeo) hanno fatto marcia indietro, "donando" all'Italia il solito tempo scialbo.
Proprio il modello europeo ci ha lasciati senza parole; solitamente si tratta di un elaborato performante e che costa anche fior di quattrini alla comunità europea. Crediamo che simili ribaltoni, per altro a medio termine, non siano ammissibili da parte di un elaborato curato e seguito come questo.
Aspettiamoci comunque altri cambiamenti in quanto la situazione non è per nulla chiara; tuttavia per l'inverno vero bisognerà aspettare (forse) il mese di febbraio."