00:00 10 Aprile 2009

BLOCCHI ANTICICLONICI…e guai!

Le alte pressioni favoriscono sempre il bel tempo, ma se risultano defilate possono impedire il normale corso delle correnti, concentrando le precipitazioni sempre sulle stesse zone.

“Sul Continente europeo è presente una situazione di blocco, che impedisce alle perturbazioni di muoversi spedite da ovest verso est”. Quante volte abbiamo sentito questa frase nei bollettini meteo o leggendo qua e la le previsioni.

Cosa si intende per “situazione di blocco”? Beh, la risposta è abbastanza semplice; ogni volta che un’alta pressione si erge sui meridiani, le correnti occidentali più che tentare di abbatterla sono costrette a girarci attorno. La stessa situazione che succede alla corrente di un fiume quando incontra un grosso masso.

Se la corrente è molto forte il masso può essere anche spostato. Se però la corrente risulta debole, l’ostacolo ha partita vinta ed il percorso del fiume può anche essere deviato.

L’aria, che è un fluido, si comporta quasi esattamente come l’acqua; di conseguenza l’esempio sopra menzionato è abbastanza calzante.

Cosa comportano le situazioni di blocco sulla nostra Penisola? Per rispondere a questa domanda bisogna per prima cosa vedere dove il blocco si erge.

Se l’alta pressione si piazza sull’ovest del Continente, l’Italia viene investita per giorni e giorni da correnti settentrionali. Queste scaricano ingenti quantitativi di pioggia e neve sui versanti esteri, mentre da noi le stesse correnti si presentano molto secche, soprattutto al nord.
Una situazione di blocco ad ovest può quindi preludere ad un periodo siccitoso per il nostro settentrione, nonchè per le regioni del medio e alto Tirreno, sottovento anch’esse nei confronti dell’Appennino.

Se l’alta pressione si piazza su di noi, con ai lati due figure depressionarie, si arriva alla classica situazione “ad omega”, detta anche “alta pressione a doppia alimentazione”. E’ una figura molto stabile, che può durare settimane, se non mesi quasi nella stessa posizione. In inverno porta nebbie ed inversioni termiche, mentre in estate il classico “caldo atroce” che può mietere anche delle vittime.

Se l’alta pressione fa il blocco ad est, sull’Italia soffiano forti ed umide correnti di Scirocco. Queste si caricano di umidità sul mare e la riversano sottoforma di piogge intense laddove le medesime correnti sono costrette a sollevarsi, ovvero sulle regioni settentrionali e lungo il Tirreno (regioni che hanno rispettivamente Alpi ed Appennini alle spalle).

L’alluvione di Genova del 1970, quella di Firenze del 1966 e le due alluvioni in Piemonte sono scaturite proprio da una situazione di blocco ad est.
Autore : Paolo Bonino