00:00 27 Settembre 2004

Assaggio d’inverno sulle montagne del Centro Italia!

Giornata indimenticabile, quella di ieri, domenica 26 settembre 2004, per l'appassionato di meteorologia: l'Appennino Centrale ha avuto un degno assaggio di inverno, nella cornice di un evento che come tale non si verificava da anni!

Con ancora vivo il ricordo della calda stagione estiva, quando si andava per prati a far pic-nic e partite di pallone all’aria aperta, eccoci piombati in pieno inverno! Neanche quattro settimane fa il calendario era lì pronto a ricordarci che il sole era ancora quello di agosto, e che il caldo invitava all’escursione e ai panorami della bella stagione. Ma oggi, su quelle stesse montagne, quelle dei campeggi estivi del mese scorso, è tornata la neve…

In un colpo, in un colpo solo, la montagna dei freschi ricordi estivi è diventata la montagna dell’inverno improvviso. E’ bastata la prima discesa da Nord, la prima vera “rottura” estiva, per donare nuovamente ai nostri monti la loro tipica connotazione invernale.

Pazzìe di settembre, bizze da mezza stagione, certo… Ma anche poesia di colori e di emozioni, quella poesia che tu, affacciandoti alla finestra di una freschissima domenica di settembre, respiri profondamente al primo sguardo del mattino, mentre il naso assapora tutti i nuovi odori della stagione mutata.

Si capisce subito che c’è qualcosa di diverso; ma l’orizzonte, ancora coperto, non ti permette di vedere al di là delle nubi. Quell’atmosfera, quelle fresche sensazioni, invitano sempre e istintivamente a guardare verso l’interno, dove le montagne si accingono a mostrare la candida veste.

Poi però guardi il calendario, e dici: “Non è possibile, siamo al 26 di settembre!”, e dunque ti ricredi. La neve sui monti dell’infanzia è ancora lontana… Ma poi torni alla finestra, perché, ripensandoci bene, quella frescura è proprio quella tipica della prima neve. Basta un pizzico di follìa, di incoscienza intellettiva, per catapultarsi in strada alla ricerca di qualcosa che si immagina possa essere…

Chi in direzione Campo Imperatore, chi con obbiettivo Castelluccio di Norcia, chi invece risalendo i costoni di Campo Catino… Tutti i meteoappassionati dell’Italia centrale, approfittando della festività domenicale, si precipitano sulle montagne più vicine per assaporare i primi freddi di stagione.

Ma ciò che li aspetta ha il sapore epico dell’impresa! Ben presto infatti la gragnola prima e la neve poi si sostituiscono alla pioggia battente; basta poi risalire altri cinquanta metri e la neve diventa fitta, anche se bagnata! Due tornanti ancora ed ecco il bianco manto depositarsi a terra!

A fare impressione, però, è la quota-neve: siamo a millesettecento metri! Sul Gran Sasso d’Italia, per via del microclima locale, nevicate del genere non sono un’eccezione (due anni fa la neve scese addirittura sui 1400 metri!), ma sui versanti tirrenici dei Monti Ernici e Simbruini ciò desta un clamore notevole! Qui erano anni che a queste quote non si regitravano nevicate con conseguente imbiancata nel mese di settembre!

Sono momenti magici, questi, per un appassionato di meteorologia. Rimanere impantanati nella neve e non riuscire ad arrivare alla piazzola di sosta antistante l’albergo di Campo Imperatore in data 26 settembre è un evento da tramandare ai posteri, così come quello dell’improvvisa bufera di neve che ha coinvolto Campo Catino, in provincia di Frosinone. E il tutto accade mentre sulla Maiella si contano a due cifre i centimetri di neve caduti negli ultimi due giorni…

Che sia il presagio di una stagione invernale coi fiocchi?
Autore : Emanuele Latini