00:00 3 Luglio 2014

Anche GUIDI invita a riflettere sulla crescita del ghiaccio antartico…

Il meteorologo Guido Guidi commenta l'ulteriore crescita del ghiaccio antartico e si lascia andare a qualche considerazione sul silenzio mediatico riguardo l'argomento.

Che strano, nella blogosfera non si parla d’altro, ma i media chissà perché disertano la notizia. Forse perché non è una novità, nel senso che l’estensione del ghiaccio marino antartico cresce praticamente da quando lo si misura in modo più o meno oggettivo, esattamente l’opposto di quello che accade nell’Artico, dove il ghiaccio è invece diminuito.

E così, mentre nel pacifico si prepara un El Niño che forse tornerà a far salire le temperature medie superficiali globali, o forse si spegnerà prima di riuscirci, l’estensione del ghiaccio marino antartico ha fatto segnare un record assoluto. Oltre 2 mln di Km2 in più della media di riferimento, comunque calcolata durante tutto il periodo di crescita.

In molti hanno provato a fornire delle spiegazioni a queste dinamiche così diverse. Dall’aumento delle precipitazioni solide, all’intensificazione dei venti che circondano il continente ghiacciato e lo isolerebbero ancora più di quanto non accada già dal resto del contesto climatico, alle dinamiche di circolazione indotte dal depauperamento dello strato di ozono stratosferico.

Tutte ipotesi in attesa di conferma. Mentre è già confermato che in un pianeta che sarebbe sotto l’attacco di una forzante esterna generata dalle attività dei suoi abitanti e dovrebbe scaldarsi sempre di più, non solo la temperatura media ha smesso di aumentare da più di tre lustri, ma il ghiaccio dell’emisferi sud aumenta invece di diminuire.

Con riferimento ai ghiacci artici, abbiamo spesso sentito parlare degli effetti che una loro diminuzione potrebbe avere. Meno ghiaccio significa meno albedo, perché la superficie marina esposta assorbe l’energia che sarebbe diversamente riflessa dalla superficie ghiacciata. E questo maggiore assorbimento può dare origine ad un feedback positivo, perché quell’energia è successivamente riemessa nella forma di radiazione infrarossa o attraverso l’evaporazione.

Ma al Polo Sud e dintorni, su di una superficie sempre maggiore, accade esattamente il contrario. Aumenta il ghiaccio, aumenta la superficie riflettente, aumenta l’albedo, diminuisce l’assorbimento. E il feedback è negativo.

Cosa potrebbe significare questo nel computo totale? Questo ha qualcosa a che fare con l’arresto dell’aumento delle temperature globali?

Per adesso, nella letteratura scientifica sono state avanzate le ipotesi appena accennate più su, sebbene siano ipotesi basate su simulazioni che invece prevederebbero una diminuzione dei ghiacci anche nell’emisfero sud, quindi abbastanza deficitarie e, chi più chi meno, tutti quelli che si sono cimentati si aspettano che prima o poi l’emisfero sud si adegui. Cosa che non sta accadendo, e nessuno sa perché.

Nemmeno quelli che sono convinti di aver capito tutto e vorrebbero discutere dei dettagli. Del resto, cosa volete che siano 13 mln e passa di Km2 coperti di ghiaccio?
(www.climatemonitor.it)

Autore : Report di Alessio Grosso, articolo di Guido Guidi tratto da www.climatemonitor.it