00:00 13 Febbraio 2018

ANALISI MODELLI: la distruzione del Vortice Polare!

Una panoramica sullo "status" del Vortice Polare previsto nella parte conclusiva di febbraio: aggiornamenti da capogiro.

Negli ultimi 8-10 giorni di febbraio, prendono vita scenari di grande instabilità invernale di cui sarebbe protagonista proprio l’Europa, laddove un vero e proprio lobo del Vortice Polare, in seno al grande anticiclone previsto alle latitudini estreme settentrionali, riuscirebbe a coinvolgere il nostro continente con una circolazione di venti molto freddi continentali. E’ una dinamica rara da vedere soprattutto in questi ultimi anni, confermata all’unisono dalla maggioranza degli aggiornamenti a nostra disposizione.

In questo redazionale, abbiamo deciso di mostrarvi la grande dinamica retroattiva che poggerà radici nel surriscaldamento stratosferico polare che raggiungerà i piani bassi della nostra atmosfera nell’ultima parte del mese. 

Uno sguardo alla circolazione prevista dai modelli sul nostro emisfero, dipinge scenari che ricordano molto da vicino le grandi dinamiche invernali del passato, gli elementi di interesse ci sono tutti: un grande anticiclone allungato dall’oceano Atlantico alle latitudini polari, la riattivazione di ambo le onde pacifica ed atlantica, veri e propri blocchi di aria gelida scivolerebbero verso la fascia delle medie latitudini, ove sarebbe completamente soppressa la circolazione tipicamente occidentale, a favore di una ben più invernale di stampo continentale (est). 

Cosa rende questa previsione mediamente più affidabile rispetto ad altri casi analoghi?

I modelli, specialmente negli ultimi due giorni, dipingono scenari decisamente sopra le righe, vi è inoltre una visione comune tra le varie soluzioni qui proposte, pescate a random da diversi centri di calcolo sia europei che americani. La dinamica retroattiva, seppur con differenze ancora importanti tra uno e l’altro cluster, viene confermata un po’ da tutti i cosiddetti "run perturbatori". I modelli "fiutano" un evento di grande portata che porterà importanti ripercussioni sulla circolazione dell’intero emisfero.

Allo stato attuale, la previsione sembra avere delle buone chances di successo, anche se al momento non possiamo ancora sapere con precisione DOVE l’aria fredda continentale potrà colpire più duramente.

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Autore : William Demasi