00:00 7 Ottobre 2017

Analisi modelli: il “super” anticiclone della prossima settimana

Analisi sinottica del forte anticiclone che monopolizzerà il tempo atmosferico della settimana entrante.

Indipendentemente da quelle che saranno le aspettative di ognuno di noi su questa stagione autunnale, sarà Lui il protagonista indiscusso del palcoscenico atmosferico europeo in questo scorcio di ottobre; superate le incertezze relative a queste ultime 24 ore, nelle quali manifestazioni anche forti di instabilità hanno attraversato i settori centrali e meridionali del nostro stivale, l’evoluzione relativa al medio termine riserverà l’ennesima rimonta altopressoria di una annata in cui lo strapotere degli anticicloni ha prevaricato di gran lunga sulle situazioni depressionarie che si sono presentate sporadicamente e soltanto per periodi limitati di tempo.

Il nuovo anticiclone si distinguerà per estensione ed intensità, presentando al suo interno valori di pressione sino a 1030hpa e contenendo lungo la colonna d’aria atmosferica, valori termici assai elevati. Ne deriverà una parentesi di stabilità atmosferica pressochè assoluta, prevista in Italia e su di una buona fetta d’Europa nel corso della prossima settimana.

Il "super" anticiclone potrà contare su di una attività assai vivace del Vortice Polare sulla via di un veloce approfondimento alle alte latitudini del nostro emisfero, gli indici teleconnettivi più importanti (AO, NAO) di segno positivo a testimoniare elevate vorticità che andranno a racchiudere le masse d’aria fredda del Vortice Polare alle alte latitudini, nel contempo stimolando un rialzo delle fasce anticicloniche subtropicali.

La massa d’aria che andrà ad alimentare il nostro anticiclone avrà origini subtropicali oceaniche e tali flussi d’aria molto mite saranno in grado di spingersi sino alle medie latitudini d’Europa, costringendo i flussi freschi ed instabili siano essi di derivazione atlantica che di origine polare marittima, a ripiegare su di una latitudine assai elevata, sprofondando un poco più a sud soltanto sull’Europa orientale e la Russia, dove nel lungo termine è ipotizzabile un certo raffreddamento delle temperature. 

Seguite gli aggiornamenti. 

Autore : William Demasi