00:00 1 Marzo 2010

ALLERGIE: attenti all’olivo!

Complemento all'articolo sul calendario dei pollini.

La prima pianta che impollina all’inizio della Primavera è il Cipresso dotato di un polline che se non altamente allergizzante come quello della Parietaria è comunque liberato dall’albero in enormi quantità nell’aria e per tale motivo fonte di allergie.

Le manifestazioni cliniche interessano prevalentemente le alte vie aeree (raffreddore e congiuntivite) nel periodo iniziale della primavera (febbraio-marzo).

Questa pollinosi è probabilmente molto più frequente di quanto non appaia nelle varie statistiche, e ciò può essere dovuto al fatto che gli estratti allergenici, fino a poco tempo fa, non venivano inseriti nei comuni pannelli diagnostici da impiegare nei test cutanei.

E’ anche vero, che con l’espansione urbanistica e l’obbligo di aree condominiali comuni adibite a parcheggio, il numero dei cipressi presenti in città è in continuo aumento. E così anche altre piante della famiglia, utilizzate a scopo ornamentale, concorrono all’aumento della quantità di polline liberata in atmosfera: la Tuja e la Criptomeria, volgarmente chiamata Cedro Giapponese. Ricordiamo per curiosità il Ginepro, qualità di Cipresso selvatico, conosciuto per le sue essenze aromatiche.

L’olivo, con la Parietaria, costituisce la specie vegetale maggiormente responsabile di allergie nell’area mediterranea. Quest’albero, che sin dall’antichità ha avuto un valore economico rilevante per la produzione dell’olio di oliva, è stato così introdotto in Nord America (Arizona e California), Sud America (Argentina e Cile), Sud Africa e Australia, aree dove inverni miti ed estati calde favoriscono la sua crescita. Della stessa famiglia, le Oleacee, fanno parte anche il Frassino, conosciuto per il suo legno pregiato e l’estrazione della Manna (costoso lassativo di qualità usato fino a qualche decennio fa nelle aree rurali), il Ligustro, pianta ornamentale coltivata a mo’ di siepe o bordura, ma anche Lillà e Gelsomino, piante ornamentali per fortuna non responsabili di allergie.

L’interesse clinico è dovuto alla copiosa produzione di polline (con picchi anche di 300/500 e più pollini/ m3 d’aria) e alla sua particolare aggressività; per fortuna il periodo di pollinazione non è molto lungo nell’area mediterranea va da metà Aprile a fine Maggio.

Una caratteristica dell’olivo e l’alternanza, che contadini, produttori e proprietari conoscono bene, e che consiste in un’annata (o biennio) di alta produzione di olive seguita da un’altra di scarsa produttività. Questo fenomeno, legato ovviamente ad un’alternanza pollinica è causa anche negli allergici del succedersi di primavere con sintomi più intensi con altre meno fastidiose. Ricordiamo infine il particolare ritmo circadiano dell’Olivo che a differenza delle altre specie vegetali non raggiunge il picco di pollinazione in tarda giornata, ma durante le prime ore del mattino.

Il polline dell’Olivo è caratteristico: ha forma lievemente ellittica con tre lunghi solchi sulla superficie reticolata. I pazienti allergici all’olivo accusano fastidiose rino-congiuntiviti e raramente sintomatologia asmatica; non sono numerosi i soggetti monosensibili ma frequente è il singolare riscontro di pazienti pollinosici solo all’olivo e contemporaneamente anche allergici agli Acari.

La pollinosi da Parietaria riveste grande importanza in Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo. La Parietaria Officinalis e la Parietaria Judaica, più comune quest’ultima nelle aree non distanti dal mare, appartengono alla famiglia delle Urticacee, (come anche le comuni Ortiche, il Gelso e il Fico) e assumono di regione in regione diversi nomi: in Sicilia erba di vento, in altre zone d’Italia: erba della Madonna, erba vetriolo (perche anticamente usata per lavare l’interno di fiaschi, damigiane e bottiglie), erba muraiola. Per crescere infatti necessita di terreni ricchi di sali minerali: la si trova quindi in luoghi incolti vicino a ruderi, tra le crepe dei vecchi muri e presso le abitazioni; troveremo sempre la Parietaria tra pietra (o tufo) e terra, alle basi dei muri; difficilmente a contatto con asfalto e cemento, più all’interno delle aiuole che sotto i marciapiedi, più nei vecchi centri storici che tra il cemento delle nuove aree urbane.

Si può incontrare sia in pianura che in collina, ma non oltre i 900 metri. La pianta, alta 30-70 cm, è costituita da piccoli fusti cilindrici giallo rossastri e da foglioline lanceolate provviste di peli urticanti. In primavera, gli stami, ripiegati all’interno del fiore, si distendono a scatto e lanciano una nuvoletta di polline. Oltre ad avere una grandissima diffusione, la Parietaria ha un lungo periodo di pollinazione: ne ritroviamo il polline nell’aria quasi tutto l’anno, tranne che in piena estate o in pieno inverno. Il picco massimo di pollinazione si raggiunge nel periodo Febbraio-Aprile ed e molto variabile (300-1000 granuli per m3 d’aria nelle zone molto ventose. 2000 e più nei centri storici delle città).

II granulo pollinico, inoltre, riesce a penetrare m profondità nelle vie aeree perche è molto piccolo: 13-25 micron (1micron=1 millesimo di mm) ‘ questo polline e cosi responsabile non solo di nno-congiuntiviti, ma pure di forme asmatiche anche gravi.

Il ritmo circadiano della pollinazione raggiunge il picco nelle ore più calde per diminuire nelle ore notturne, ciò e responsabile di un parallelo comportamento dei sintomi durante le giornate.
Autore : Gian Luca Vinti