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Aggiornamento della domenica: stivale italiano ancora nel mirino del maltempo invernale

Una situazione atmosferica assai delicata si consumerà sul nostro Paese nella giornata di martedì 3 febbraio, quando il Mediterraneo centrale diverrà palcoscenico di un'attiva circolazione di bassa pressione la cui esatta posizione resta ancora incredibilmente incerta dai modelli di previsione, nonostante la breve distanza temporale. In seguito paiono confermate condizioni di instabilità con clima abbastanza freddo.

In primo piano - 1 Febbraio 2015, ore 21.00

In questi ultimi giorni lo stivale italiano è stato interessato dall'intervento di una massa d'aria moderatamente fredda di origine polare marittina. Quest'ultima ha determinato un calo molto forte della pressione e del campo geopotenziale alla quota di 500hpa e 850hpa, agevolando l'innesco di episodi d'instabilità temporalesca associata a rovesci di neve sino a quote molto basse. Rovesci e temporali anche al meridione, qui associati a valori termici un po' più elevati.

L'instabilità proseguirà anche nella giornata di domani, privilegiando ancora una volta i settori centrali e meridionali del Paese, lasciando le regioni del nord con tempo generalmente asciutto.

L'arrivo di martedì 3 febbraio sancirà invece l'ingresso sull'Italia di un impulso instabile nord-atlantico che attualmente viene ancora mal digerito da mappe e modelli di previsione. Questo impulso d'instabilità andrà infatti organizzando un vero e proprio minimo di bassa pressione strutturato a tutte le quote che interesserà il nostro Paese dalla seconda metà di martedì 3 febbraio.

Pur essendo ormai una previsione relativa al BREVE TERMINE, la posizione del minimo di bassa pressione attorno ai mari italiani, risulta ancora adesso estremamente difficile da stabilire. Da qui trae la forte incertezza previsionale che riguarda essenzialmente la possibilità d'avere un coinvolgimento più o meno diretto delle regioni settentrionali da parte di questa perturbazione che potrebbe in tal modo dispensare NEVE sino in pianura.

Alcuni modelli vedono infatti il minimo relativo di bassa pressione al suolo, percorrere un tragitto più settentrionale che dal golfo del Leone si muoverebbe verso la Corsica, il nord della Toscana ed infine sull'alto Adriatico. Un'evoluzione di questo tipo garantirebbe l'arrivo della neve al nord, su Alpi, Appennini e zone pianeggianti occidentali.

La seconda branca previsionale farebbe invece percorrere al minimo una traiettoria più bassa. Dal golfo del Leone verso la Sardegna e poi verso il Lazio. In questo caso nubi e precipitazioni andrebbero concentrandosi soprattutto al centro-sud.

Abbiamo bisogno ancora di qualche aggiornamento prima di poter dare notizie più sicure. I prossimi run previsionali saranno con tutta probabilità decisivi.

Benchè sia molto difficile tracciare una linea di tendenza relativa al medio ed al lungo termine quando già la previsione a 48 ore risulta condizionata da ampi margini di incertezza, tenteremo ugualmente di rispondere a questo interrogativo; allo stato attuale il blocking anticiclonico sull'oceano Atlantico, tenderebbe ad attenuarsi gradualmente, favorendo l'ingresso sull'Italia di una massa d'aria artica, attraverso un corridoio che potrebbe diventare sempre più stretto.

I venti sull'Italia si disporrebbero quindi dai quadranti nord-orientali, concentrando nubi e precipitazioni nevose a quote medie, lungo i versanti orientali della penisola. Sarebbero coinvolte anche le regioni meridionali del Paese, mentre al nord persisterebbe una certa nuvolosità senza particolari conseguenze precipitative.

Tempo ventoso e freddo un po' ovunque
.

Da valutare l'intervento di una nuova massa d'aria molto fredda, ancora una volta con massimi effetti sui settori medio-basso adriatici sul finire della prima decade di febbraio.
 


Autore : William Demasi

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