00:00 27 Febbraio 2014

5 marzo: l’anticiclone butta in pentola gli “spaghetti”

Svolta anticiclonica ampiamente pronosticata dal modello americano e dal suo modello gemello, ma non tutti concordono e soprattutto il sud ne sarà coinvolto più tardi e con minor efficacia.

La primavera che tutti sognano, quello con un bel sole, il cielo azzurro, gli uccellini cinguettanti e temperature ultra miti, il modello americano sembrerebbe promettarla da mercoledì 5 marzo, ma solo il modello americano gli strizza l’occhio, gli altri per ora nicchiano.

In ogni caso l’analisi con il metodo "ensemble" delle corse del modello GEFS, dei suoi derivati e il legame con la corsa del modello GFS non sembrerebbero lasciar alcun dubbio.
 
In pratica l’anticiclone butta in pentola, cioè spinge verso il caldo gli spaghetti. Così si andrebbe verso una fase stabile e molto mite che dapprima coinvolgerebbe il nord, a ruota seguirebbe anche il centro e solo dal week-end 8-9 marzo anche il sud, coinvolto da spifferi freddi da nord-est, richiamati dalla presenza di una depressione sullo Jonio, che inizialmente provocherebbe ancora instabilità.

Inoltre al sud la rimonta stabile e mite non sarebbe destinata a durare a lungo. L’anticiclone infatti offrirebbe ancora il fianco a nuove infiltrazioni di aria fredda da nord-est.

L’ipotesi americana è dunque convincente? A prima vista la risposta positiva sembrerebbe scontata, invece troppe volte quest’anno l’americano ha puntato nel lungo su performance anticicloniche, per poi rimangiarsi tutto.

Inoltre l’Atlantico non sembra affatto deciso a mollare la presa del Mediterraneo, e anche se l’anticiclone intervenisse esprimiamo i dubbi sulla sua longevità già manifestati palesemente ieri: sarebbe insomma vera gloria.

Felici di essere smentiti: sarebbero contenti tutti gli amanti del sole.

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Autore : Alessio Grosso