00:00 18 Aprile 2014

“GOCCE FREDDE”: ecco cosa c’è da sapere…

Facciamo un po' di chiarezza su questo termine molto usato dagli addetti ai lavori.

Dalle carte sinottiche appare come un cerchio verde quasi perfetto. Ecco un esempio di "goccia fredda" che interessa le nostre regioni centro-meridionali.

Come si formano questi"gorghi" che possono interessare per più giorni le medesime aree? Beh, la goccia fredda deriva sempre da una saccatura, ovvero una figura aperta di bassa pressione che si protende verso sud a seguito di una marcata ondulazione del getto portante.

Se la spinta si mantiene stabile in ogni suo punto, la saccatura evolve da ovest ad est senza subire troppe interferenze; se invece al transito dell’asse di saccatura, il getto alle alte latitudini subisce un’accelerazione, la parte meridionale della figura perturbata può restare "indietro" rispetto a quella presente a nord, che nel frattempo ha aumentato la sua velocità. Ne deriva un’iniziale strozzamento della saccatura medesima, che poi evolve quasi sempre in "rottura" per via di una rimonta dell’alta pressione sul suo fianco sinistro ( indotta appunto dal rinforzo del getto sopra menzionato).

Quando si ha la rottura, la parte settentrionale viene catturata dal flusso e scorre verso levante, mentre la parte meridionale tende ad isolarsi, restando letteralmente intrappolata da zone di alta pressione poste ai suoi lati.

Gli spostamenti di una goccia fredda sono di conseguenza molto scarsi ed i fenomeni tendono quasi sempre ad esaurirsi sul posto non appena le forze di attrito dell’aria ne derterminano il colmamento.

Che tipo di fenomeni si hanno in una goccia fredda? Fenomeni di instabilità come temporali e rovesci. Il terreno risulta sempre più caldo rispetto all’aria trasportata dalla goccia fredda in questione. Il freddo tende quindi a concentrarsi alle quote superiori  generando una situazione di precario equilibrio termico, che deve essere presto spezzato da nubi e temporali.

 

Autore : Paolo Bonino