Tra una settimana esatta avremo l'avvio della primavera meteorologica (1 marzo), mentre per quella astronomica dovremo aspettare l'equinozio, ovvero il 21 marzo.
Non è la prima volta che il tempo si addolcisce in maniera quasi melensa nell'ultima parte di febbraio, per poi incattivirsi in sèguito, soffiando magari aria gelida su fiori e gemme appena sbocciate.
La primavera spesso ci sorprende per le belle giornate calde e luminose, quasi a sbeffeggiarne l'inverno appena passato. A volte, però, è l'inverno che si prende gioco della primavera, soffiando aria fredda e facendo cadere la neve non necessariamente solo in montagna.
Il sole presente in primavera è già abbastanza caldo. La sua azione sui vegetali è palese con lo sboccio dei fiori e la schiusa delle prime foglie. Poi ci sono le piogge a benedire con le loro gocce questa opera d'arte della natura.
L'eventuale arrivo del freddo e della neve su un patrimonio vegetativo ancora quiescente, come ad esempio a febbraio, non sarebbe causa di grossi problemi, ma se la medesima situazione si presentasse quando i vegetali sono già sbocciati, i danni potrebbero essere ingenti.
Il peso della neve sulle foglie già spuntate può determinare schianti di alberi al suolo, per non parlare del gelo, che può letteralmente bruciare i germogli e le foglie ancora giovani, senza possibilità di appello.
Il fiocco di neve sui fiori degli alberi da frutto ha un impatto devastante, peggio della grandine. La neve, difatti, tende ad accumularsi sull'apparato floreale, bruciandolo inevitabilmente e non consentendo alla pianta un'adeguata fruttificazione.
Teniamo comunque presente che per il momento non sono previste ondate di gelo sull'Italia, anche se qualcosa appare a lungo termine nelle mappe previsionali, ma per ora presenta affidabilità molto bassa.
Tuttavia, il quadro delle temperature minime registrate in Europa la scorsa notte ci suggerisce che il freddo sui comparti orientali del Continente e sulla Vicina Russia è ancora ben presente e risulta impensabile farlo sparire nei prossimi giorni con uno schiocco di dita.
La mitezza è presente solo sull'Europa occidentale e il Mediterraneo, anche se tenderà ad estendersi nei prossimi giorni anche all'Europa centrale.
Fin tanto che permarranno condizioni sinottiche tali da marginalizzare il freddo alla sola Russia, da noi non cambierà nulla. Se invece subentrassero sinottiche da est atte a trascinare nuovamente tutto quel freddo verso di noi, le ipotesi sopramenzionate potrebbero prendere piede. Vedremo quale sarà la via che seguirà la Natura quando l'alta pressione abbandonerà l'Italia...