00:00 28 Agosto 2004

Sicilia: la mia Africa

Un luogo dove è impossibile non lasciarsi travolgere da emozioni fortissime.

Attraversare lo Stretto di Messina è un po’ come tagliare il cordone ombelicale con ciò che ci si lascia alle spalle, sebbene sia per pochi giorni; subito ti accorgi che stai per entrare in un nuovo piccolo mondo, ove poter provare nuovi stati d’animo.

Da subito, appena sbarcati sembra, in quei pochi minuti di attraversata, di aver percorso migliaia di chilometri. Qui la vita corre ad un’altra velocità, ma soprattutto quello che ti avvolge è una caldissima coperta fatta di luce, colori e profumi. Una luce così abbagliante da trasformare quasi il modo di vedere le cose…e la vita.

Non è questo il luogo per parlare di arte e cultura, costume e società, bensì quel che spero di comunicare a chi non vi è mai stato, cosa il sole e il clima della Sicilia può trasmettere. Per chi ama la luce il caldo (si il caldo…ma non quello a cui sono abituati coloro che vivono nella Pianura Padana), questo è il luogo ideale. Qui non ci sono mezze misure: l’ombra (quella portata dagli enormi ficus benjomin che adornano le splendide piazze sicule)…è davvero ombra, quasi all’antitesi della luce, abbagliante. Giorno e notte sembrerebbe la definizione più corretta, e l’occhio impiega parecchio ad adattarvisi.

Qui la mattina non ti svegli chiedendoti se fuori sarà una giornata serena oppure se le nubi o la pioggia porteranno un po’ di tristezza: qui l’estate è una certezza di cieli azzurri. E in una estate come quella del 2004, che in particolar modo nel Mio Nordest ha dato tanta poca sicurezza, qui ho trovato 10 giorni di certezze.
I riflessi del cielo sul mare e da esso sulle coste, rendono i colori della vegetazione non meno intensi.

Un mare davvero blu, un cielo davvero blu ed una terra riarsa da un sole che però concede “oasi” di colore con il verde delle palme e i colori sgargianti delle bouganvillee. L’aria ha lo stesso peso inconsistente che può avere la luce, grazie anche al vento che rende le temperature elevate ben sopportabili, anche nei grandi centri città. E cosa c’è di meglio per contrastare un sole così caldo sulla pelle se non con una granita siciliana?!

Il sole è allo zenit, ma l’ombra ai miei piedi è ancora cortissima: nonostante sia l’estate (meteorologica) sia al capolinea, qui la nostra stella è ancora molto alta nell’orizzonte. 8° gradi in più rispetto alla Pianura Padana.

Abbagliati, è l’aggettivo migliore per descrivere questo luogo. Fa bene all’anima: qui il paradiso sembra complementare ad esso. Il clima perfetto io l’ho qui trovato. Un solo problema: ora non sono più lì.
Autore : Luca Nalin