00:00 6 Novembre 2001

LA PRIMA NEVE

Perche? Quando? Dove?

Premessa: questa è la nostra previsione più attendibile, ma data l’estrema complessità della situazione, vi consigliamo di pesare bene le parole che leggerete, cercando di non travisarne il significato e di aggiornarvi costantemente sul sito.

Perchè dunque arriva il freddo?
Se ne parla da quasi una settimana in questa sede: l’alta pressione si defilerà verso ovest quel tanto che basta per lasciare aperta la porta del Polo, che ovviamente lancerà subito una rapida offensiva verso l’Europa centrale e l’Italia.
Attenzione però l’alta pressione farà carte false per richiudere quella porta e, almeno a medio termine, dovrebbe riuscirci.
Ma a che serve chiudere la porta quando i buoi sono scappati e scorazzano ormai liberamente in direzione del Mediterraneo? A niente, a perlomeno solo a tamponare la falla, a togliere un gelido rifornimento al minimo depressionario che inevitabilmente andrà formandosi sul Mar Tirreno.

Quando avverrà tutto questo?
Nella serata di giovedì, l’aria fredda, stufa di “cozzare” contro l’arco alpino, troverà uno sfogo nella Valle del Rodano ed entrerà nel Mediterraneo da SW, trovando un minimo barico pronto ad accoglierla, ed esaltarne la sua indole instabile e a proporla come Libeccio freddo. Ma a dare energia alla “trottola” servirà anche un contributo dall’alto Adriatico, dalla porta della Bora, in più aria umida e leggermente più mite risalirà dall’Adriatico da ESE.
Insomma ci sono tutti gli ingredienti per un week-end movimentato sulla nostra Penisola.

Dove colpirà il maltempo?
Ecco il nodo cruciale: le ultimissime interpolazioni della “sfera” pongono il perno del maltempo proporsi venerdì a mezzogiorno tra Capraia, Capo Corso e il Promontorio di Piombino. Da lì quasi tutto il centro-nord potrebbe essere colpito da nubi e precipitazioni che risulterebbero nevose già a quote collinari, la mossa successiva del minimo lo spingerebbe rapidamente sabato mattina in pieno Mar Tirreno, ad est della Sardegna.
Nel frattempo cesserebbe l’alimentazione fredda grazie all’intervento dell’alta pressione sul centro Europa.
Ma il minimo non avrebbe alcuna intenzione di colmarsi e vagherebbe ancora tra Lazio e Campania con il suo andamento spiraleggiante, dispensando sino a domenica rovesci, temporali e neve fino a 800 m sull’Appennino centrale, con limite in rialzo a 1000 m in giornata per un lieve rialzo delle temperature in quota.
Fino a ieri la corrente sembrava decisamente laminare, cioè nord-sud, pertanto il nord avrebbe unicamente risentito di un gran vento e i fenomeni si sarebbero concentrati quasi esclusivamente sull’Appennino centro-meridionale, ma oggi l’aria fredda sembrerebbe destinata a rallentare, a compiere un giro più stretto ed incrociato.
Il sud dunque avrebbe meno freddo ma riceverebbe comunque precipitazioni di un certo rilievo, Il minimo andrebbe proprio a morire sulla Sicilia nella giornata di lunedì 12.

In sintesi:
al nord venerdì peggiora con probabili fenomeni da Stau su basso Piemonte, (neve a 700 m), rovesci nevosi anche sull’Appennino Ligure, ma soprattutto su Emilia-Romagna e Toscana a quote comprese tra 600 e 900 m. Nuvolosità irregolare lungo le Alpi con pochi fenomeni, così come sul Veneto e sul Friuli, dove soffierà una Bora che definiremo impropriamente “grigia”.
Al centro rovesci e temporali soprattutto dalla serata di venerdì con possibili nevicate oltre i 1000 m nella notte su sabato.
Al sud venerdì solo piogge sparse sul versante tirrenico.

Sabato: la giornata peggiore, con possibile rientro di correnti umide da SE anche in Pianura Padana e qualche fiocco fino in pianura non escluso, sarà il momento più freddo, anche al centro maltempo con temporali nevosi oltre i 600-700 m. Al sud piogge diffuse sulla Campania, solo nubi e fenomeni sporadici altrove.

Domenica: coinvolto ancora il centro, la Sardegna, gran parte del sud, specie il versante tirrenico, ai limiti Liguria, Toscana, si attenua la Bora al nord, cessano le nevicate sull’Emilia-Romagna, si alza il limite delle nevicate sull’Appennino centrale, ancora freddo comunque, specie al nord, sulle Alpi tempo buono salvo addensamenti sui rilievi di confine.

E dopo? L’alta pressione reggerà il confronto con le depressioni fredde dal nord Europa? Ne riparleremo domani.
Autore : Alessio Grosso