00:00 7 Marzo 2005

Viaggio nella tundra siberiana

Tempo da lupi e paesaggi ancestrali.

Se visitate questa zona e vi piace il muschio la penisola del Tajmyr non vi deluderà, ed è caratterizzata da una pianura ricca di laghi e paludi che si estende per migliaia di km ai limiti del ghiaccio artico.

D’estate il sole non manca mai, anche se i raggi hanno un’angolatura estremamente bassa e le temperatura non proprio estiva con massime non superiori ai 5-6°C.

D’inverno il sole non sorge praticamente mai, c’è solo un chiarore diffuso, esaltato talvolta dalla comparsa di spettacolari aurore boreali. Se d’estate si supera a stento lo zero, d’inverno si può piombare a –45°C.

Il permafrost occupa quasi tutta la tundra e lo si ritrova pochi cm sotto il livello del suolo. Nelle zone più meridionali però lo strato di terra può arrivare sino a tre metri e questo consente la crescita del larice e della betulla.

Questa era anche la terra dei “mammut”, che significa in siberiano proprio “terra”. Esemplari di mammut sono stati ritrovati all’inizio del 1800. Renne, volpi artiche, civette delle nevi, popolano la zona.

In questi luoghi inospitali se vi sorprende una tempesta invernale, il blizzard, avete ben poche possibilità di salvarvi: la visibilità è ridotta a zero, la neve vi entra dappertutto portata da un vento sforzante e ululante.
Autore : Redazione