00:00 14 Giugno 2003

Il clima delle Azzorre: il cuore caldo dell’anticiclone

Sperdute in pieno Atlantico, le 9 isole portoghesi raccontano mitezza e tempeste, tropicalità e aria del grande nord.

Poste quasi a metà strada tra l’America settentrionale e l’Europa, le 9 isole Azzorre (Corvo e Flores a nord-ovest, Terceira, Pico, Graciosa, Sao Jorge, Faial al centro e Sao Miguel e Santa Maria al sud-est, con l’ultima che dista circa 600 km dalla prima) presentano un clima unico, quasi tropicale, che permette addirittura la coltivazione delle banane, del tè e degli ananas nelle coste meridionali e più riparate di Sao Miguel, Pico e Santa Maria.

La caratteristica più importante dell’arcipelago portoghese sta sicuramente nella straordinaria mitezza delle temperature invernali. La media annua è generalmente compresa tra 17 e 18 gradi, con una media di gennaio pari a circa 14 gradi, qualcosa in meno nelle isole di Pico, Flores e Corvo, fino a 15° nella piccola isola di Santa Maria.

Difficilmente le minime invernali scendono a livello del mare sotto i 10 gradi, mentre se il cielo permette qualche schiarita e i venti provengono dai quadranti meridionali, le massime possono sfiorare e talvolta superare i 20°, fatto anzi abbastanza frequente. In gennaio e febbraio le minime si mantengono comunque tra i 12° e i 14°, mentre le massime superano quasi sempre i 16°, fino ad una media di 17,5°.

In questi mesi le giornate di sole sono rare, e le piogge frequenti: interessano in media 18 giorni su 30. I versanti settentrionali presentano caratteristiche climatiche leggermente più fresche e ventilate. Sconosciuta la neve.

Da marzo tuttavia, le invasioni di aria polare marittima si fanno più intense, determinando un tipo di tempo piuttosto fresco e instabile. Negli ultimi 20 anni per ben 10 volte marzo ha presentato medie più basse di quelle di gennaio, e in aprile il tempo è quasi sempre più fresco, instabile e ventilato che in dicembre. Solo nella seconda metà di maggio avviene la svolta che apre le porte all’estate. Qui le temperature massime iniziano a portarsi in modo più convinto verso i 22/23 gradi, ma senza superare i 24/25°.

Le temperature più alte della stagione calda ben difficilmente riescono a superare i 30 gradi; nella capitale Ponta Delgada – Isola di Sao Miguel – dal 1960 ad oggi tale valore è stato superato solo in 9 anni, fino ad una massima assoluta di 31,8°). Nelle giornate più calde e soleggiate la colonnina di mercurio arriva a stento a superare i 28° (nel 2000 massima assoluta di soli 27,8°). Sempre a Ponta Delgada, la media di luglio è di circa 22,4°, con una media delle massime di circa 25,5° e delle minime sui 18/19°. Relativamente scarsa è l’escursione termica, notevolmente attenuata dalle brezze. Agosto è quasi sempre più caldo di luglio, e non è raro che settembre possa risultare il mese più caldo dell’anno.

Il fatto che l’anticiclone prenda le sue mosse proprio da qui, non assicura però tempo stabile per settimane. Da giugno ad ottobre, le contrazioni delle cellula antiticlonica e un suo più marcato allontanamento verso il continente europeo o verso nord possono esporre l’arcipelago a frequenti passaggi debolmente perturbati, generalmente caldi, forieri di precipitazioni per lo più sotto forma di pioviggine quasi nebulizzata.

Non sono rari, tuttavia, veri e propri rovesci. Rarissimi invece sono i temporali estivi, per la mancanza di serie irruzioni di aria fredda (le isole si trovano tra i 36 e i 38 gradi di latitudine) e di contrasto con il suolo surriscaldato. In autunno e in inverno invece, lo spostamento dell’anticiclone permette ai fronti freddi di entrare in contrasto con le risalite di aria calda da sud. Ecco che spesso, da ottobre ad aprile, l’arcipelago viene a trovarsi esattamente sulla traiettoria di imponenti zone di contrasto tra l’aria calda e umida subtropicale e le imponenti discese di aria artica.
Ne conseguono piogge intensissime, fino a 50 mm al giorno, accompagnate da venti fino a 80/90 km orari, che ruotano progressivamente dai quadranti settentrionali. Dalla fine di settembre a novembre l’aricipelago viene poi a trovarsi sulla traiettoria residua dei grandi uragani che sfiorano il continente americano, generalmente declassati a semplici nuclei depressionari (fino a 970 hPa).
Un’altra caratteristica delle isole sta nell’umidità, sempre elevatissima, mai inferiore al 60 per cento, generalmente superiore al 70 per cento anche nelle prime ore del pomeriggio e con il sole estivo.
Per concludere, un’occhiata alla quantità delle precipitazioni, piuttosto irregolari tra un isola e l’altra. La parte settentrionale di Pico ad esempio fino 1.200 millimetri d’acqua all’anno, mentre la capitale Ponta Delgada, posta sulla costa meridionale, generalmente più calda e riparata, attorno agli 800. A Santa Maria la media scende a 650 mm. Rari, come si diceva, i temporali, limitati all’inverno e alla prima parte delle primavera.

Troppo basse, e troppo limitate sono infine le alture (ad eccezione di quelle di Pico e Sao Jorge) per dare origine a significativi eventi favonici, per altro osservabili, pur in misura contenuta.
Autore : Alessandro Azzoni