00:00 17 Marzo 2005

Il clima della Lombardia

La Lombardia, per la presenza di molti corsi d'acqua e fontanili, per i suoi laghi, per la morfologia che evidenzia a sud la grande pianura e a nord le numerose colline che precedono i massicci dei vari gruppi montuosi, ha un clima molto variegato in presenza anche delle diverse situazioni locali

La Lombardia è interessata da tre tipi di clima: quello della pianura, quello della fascia prealpina e dei laghi e quello che interessa il territorio alpino.
Nella pianura le stagioni rispettano il loro ruolo con estati calde e inverni rigidi.
Soprattutto in questi ultimi anni si rileva che il passaggio dalle temperature invernali a quelle primaverili è assai rapido ed anzi, le annate in cui la primavera offre periodi, seppur brevi, di caldo quasi estivo, non sono infrequenti.

La stessa cosa si può dire per l’inverno che non presenta, se non per brevi episodi, i rigori di un tempo.
L’umidità, accentuata dalle zone irrigue, comporta in estate periodi afosi anche prolungati, mentre in inverno apporta nebbie che possono insistere anche per diversi giorni.
Il numero di giornate nebbiose è comunque estremamente variabile da un inverno con l’altro; negli ultimi 25 anni ha fatto segnare una drastica riduzione, anche del 70% nell’area metropolitana milanese.

Anche qui va precisato che diversi fattori come la cementazione a scopo urbanistico di vaste aree, la sottrazione di ampi territori all’agricoltura, il cambio di destinazione di culture di ampi territori destinati un tempo alle famose “marcite” lombarde hanno in parte sicuramente contribuito a modificare l’aspetto invernale della pianura in questi ultimi anni.

I famosi nebbioni si manifestano per lo più nelle ore notturne e nel mattino.
Le precipitazioni sono diminuite del 18% negli ultimi 25 anni (del 35% in inverno) e si verificano prevalentemente in primavera e in autunno, periodo in cui cadono a tratti insistenti.

In estate si assiste con una certa frequenza a manifestazioni temporalesche accompagnate talvolta da grandine. I minimi pluviometrici si registrano nelle aree a SE della regione con circa 700 mm annui mentre aumentano verso l’Oltrepò pavese. Verso l’Est della pianura le precipitazioni si misurano in 800 mm annui e aumentano più ci si avvicina alla fascia prealpina, dove cadono in media dai 900 ai 1200 mm d’acqua.

Le precipitazioni nevose si verificano generalmente da dicembre a febbraio ed è difficile, anche se non impossibile, che un inverno trascorra senza neve.

In questi ultimi anni, lo strato nevoso si è fatto meno abbondante e non rimane a lungo sul terreno.

Nella pianura la temperatura media annua si attesta su valori attorno ai 15°C – Le medie più alte si raggiungono nel mese di luglio con 25°C, mentre il mese più freddo è gennaio con medie attorno a 1.8°C

E’ ovvio che medie diverse si possono riscontrare di luogo in luogo, ma le differenze non sono comunque significative e possono differire di un grado.
La zona meridionale ha estati più calde e gli inverni più freddi, mentre la fascia settentrionale gode in estate di temperature più accettabili – Infatti nelle zone a sud del Po, nel Cremonese e Mantovano la media di luglio raggiunge i 26°C quando in prossimità delle colline di Bergamo e Brescia si rilevano medie attorno ai 24°C –

Le medie di gennaio a sud del Po si aggirano attorno a zero o a un grado, mentre la media di gennaio a Milano- Brescia- Bergamo e Varese varia da 2,5°C a 3°C

Le temperature accennate si riferiscono alla medie osservate dal 21 ad oggi. Si deve sottolineare che in questi ultimi anni le temperature medie hanno subito aumenti anche sensibili specie nei grandi centri urbani.

La pianura, raccoglie nel Po le acque che provengono sia dalle Alpi che dagli Appennini.
Queste catene montuose, se da un lato la proteggono parzialmente dalle gelide masse d’aria che giungono da nord, dall’altro la sottraggono nel contempo ai tepori del Mediterraneo.

I venti soffiano in prevalenza da ovest in inverno e da est in estate specie nella bassa pianura.
Anche la Bora, sottoforma di vento da ESE qualche volta viene a far visita, anche se i suoi effetti giungono di molto smorzati.

Il Foehn si presenta nei mesi invernali con qualche incursione anche in primavera. Dura due o tre giorni e spazza i cieli lombardi dallo smog e dall’inquinamento.
E’ però anche dannoso all’agricoltura in quanto asciuga il terreno ed è possibile causa di incendi nei boschi. I mesi più ventosi, in tutta la Lombardia, sono spesso marzo e aprile, si contendono il primato del mese meno ventoso luglio e agosto.

Nella zona a nord bisogna ancora fare una certa distinzione tra le aree vicine ai laghi e il territorio prealpino. I laghi, oltre alla loro incomparabile bellezza, grazie alla grande capacità dei loro bacini e la conseguente lentezza del ricambio della massa d’acqua, costituiscono un’oasi in cui il clima permane mite sia nella stagione invernale che in quella estiva. Lungo le loro sponde sono sorti parchi e giardini che danno vita a numerose piante esotiche.
Il clima inoltre permette la coltivazione dell’ulivo del cedro e del limone. La media delle temperature di gennaio in alcune localita rivierasche va dai 5°C ai 6°C – la temperatura media di agosto intorno ai 25°C – Il passaggio tra il clima della pianura e quello della montagna avviene nella zona prealpina. Qui le condizioni climatiche variano di continuo con il variare dell’altitudine e della posizione geografica; dell’esposizione, dalla maggiore o minore ampiezza e disposizione delle valli – Le piogge si fanno più abbondanti e sui rilievi attorno a Varese, sul Lago di Como, sull’alto Verbano e nelle zone intorno al Monte Alben e Pizzo Arera possono raggiungere e superare i 2000 mm. annui

La zona prealpina vanta le aree più vaste di piovosità ; piovosità che registra i vertici nei mesi di maggio e ottobre , con preferenza per il primo nelle località pedemontane – Gli inverni sono rigidi ma con cieli spesso limpidi e giornate con ore diurne ben soleggiate e piacevoli.
Anche queste condizioni variano comunque di anno in anno; alcune località poste a queste altitudini infatti possono registrare annate poco nevose.

Nella zona prealpina, nelle località situate ad una altitudine che va dagli 800 ai 1000 metri, la media annua della temperature va generalmente da 10°C a 8°C e le giornate con temperature sotto lo zero, da ottobre ad aprile, variano generalmente dai 30 ai 40 gg. Le temperature che si registrano in luglio presentano valori medi intorno ai 23 °C sulle località a 200 /300 m. di altitudine per diminuire gradualmente fino ai 18°C delle località attorno ai 900 m.

Tranne alcune zone ad alta piovosità come quelle sopra menzionate, il territorio prealpino non presenta alti valori di umidità, anche se non può definirsi secco. Nelle vallate sono sempre presenti le brezze. L’estate è caldo ma le brezze e la frescura della sera ne attenuano gli aspetti fastidiosi. In questa stagione sono frequenti i temporali, che si manifestano anche fragorosamente, facendo eco nelle vallate. La grandine purtroppo accompagna spesso queste manifestazioni, specie ai margini della zona prealpina.

La zona alpina idealmente identificata a nord del 46° parallelo è il territorio dei grandi massici montuosi – La cerchia che circonda la Valtellina annovera una successione di cime oscillanti tra i 3000 e i 4040 del Pizzo Bernina – Con esclusione del tratto longitudinale della Valtellina in cui l’Adda scorre al una altitudine tra i 400 e i 200 m dove il clima si può definire simile, se non con qualche piccola variante, a quello della zona prealpina, nel resto del territorio il clima è quello d’alta montagna, tipicamente alpino.
Gli inverni sono rigidi (i giorni annui con temperature sotto lo zero superano i 120 ad altitudini intorno ai 1200 m. ) nevosi. Notevoli sono le escursioni termiche giornaliere che possono superare anche i 20°C – Le giornate sono per lo più limpide e il sole illumina le cime con i suoi raggi brucianti. L’aria è secca è durante la notte si possono raggiungere temperature qualche volta vicine a meno 30°C intorno ai 1800 m. (vedi Livigno) Generalmente è nella seconda metà della primavera, tenuto conto anche delle diverse altitudini, che le manifestazioni nevose si trasformano in pioggia.
E’ facile incontrare annate in cui i mesi di luglio e agosto registrano diverse giornate con cielo completamente coperto e piovoso e non è difficile assistere ad una copiosa nevicata fuori stagione.

Le precipitazioni possono diventare copiose attorno ai gruppi del Bernina, del Disgrazia, dell’Ortles e dell’Adamello.
Anche per la Lombardia non possiamo esimerci dal rimarcare oltre alla bellezza dei suoi laghi, quella delle sue montagne e non solo delle più alte che godono di una poesia e di un fascino incantato, ma anche quelle magari meno famose, ma non prive di altrettanta bellezza, che lasciano in chi le ha scalate, visitate, fotografate, ammirate, un ricordo che difficilmente potrà cancellarsi, così come non potranno cancellarsi alcuni angoli della pianura e della collina ancora rimasti com’erano un tempo o razionalmente coltivati oppure immersi nel verde, a creare un aspetto bucolico a cui è sempre più difficile assistere.
Autore : Redazione