00:00 5 Marzo 2012

Ultimissime: pausa con l’anticiclone da sabato 10, ma potrebbe non durare

Ripristino di condizioni anticicloniche ma con diverse opzioni alternative, valide dalla metà del mese in poi.

Il ripristino di condizioni anticicloniche e di una nuova fase mite, di stampo primaverile, potrebbe durare poco, una manciata di giorni. Ci sono infatti segnali che vanno in direzione completamente opposta. In previsione di un nuovo indebolimento del vortice polare, fisiologico e del resto molto più probabile di quanto non vedano per ora i modelli, ci sarebbero almeno due opzioni importanti da seguire per l’evoluzione tra martedì 13 e martedì 20 marzo.

La prima vedrebbe tornare in auge nientemeno che una retrogressione da est di aria fredda, ipotesi scartata negli ultimi runs, ma che nelle ultime ore sembra tornata di prepotenza alla ribalta. Una retrogressione fredda in questo momento della stagione significa temporali nevosi o rovesci di neve a bassa quota, con formazione di un minimo di pressione al suolo in sede mediterranea, la cui posizione ovviamente non è possibile stabilire anzitempo, visto che si tratta di un semplice abbozzo.

La seconda, ancora piuttosto spettacolare, vedrebbe invece un affondo perturbato da nord piuttosto marcato, uno scambio meridiano di quelli importanti, destinati comunque a lasciare ferite aperte, gocce fredde e strade aperte a nuove offensive artiche.

Altre ipotesi risultano confuse ma comunque NESSUNA fra esse prevede la persistenza dello scudo anticiclonico in sede mediterranea ad oltranza. Tutte le opzioni alternative insomma puntano ad evidenziarne smagliature classiche, come quella lungo il suo bordo orientale con impulsi freddi in discesa sui Balcani che coinvolgerebbero in parte anche Adriatico e meridione. Altre opzioni prevederebbero un abbassamento del flusso zonale con un tentativo, per la verità piuttosto goffo, di penetrazione frontale da ovest con variabilità e qualche veloce precipitazione in trasferimento lungo lo Stivale.

Comunque vada tutte queste opzioni ci fanno chiaramente intendere che il nostro destino non sarà votato ad una primavera marzolina costantemente assolata e stabile, ma come torno a sostenere, simpaticamente "pazzariella" come è anche normale che sia.

Teniamo d’occhio comunque la prima ipotesi tracciata, la retrogressione fredda da est, favorita non dimentichiamola dalla direzione dei venti nella stratosfera subtropicale, potrebbe essere un’opzione valida anche per la metà del mese, sia pur non più accompagnata (per fortuna, se vogliamo essere popolari) dai rigori del febbraio. 

Autore : Alessio Grosso