00:00 18 Gennaio 2023

Quei passi sulla…NEVE

I passi e le impronte lasciati sulla neve comunicano tante cose.

Io non vedo l’ora che nevichi per camminare sul bianco.
Io non vedo l’ora che nevichi ma odio chi sporca la neve con le sue impronte.

Io odio la neve e il solo pensiero di camminarvici sopra mi fa sentire freddo.
Io adoro camminare sulla neve per sentire il rumore che fa.
Io il rumore della neve calpestata manco me lo ricordo perchè da me non nevica più da tempo.

La neve molto bagnata fa "scic, scic", quella bagnata ma non troppo "croc, croc", quella asciutta è praticamente "silente".

Ciascuno reagisce in modo diverso davanti ad una strada leggermente innevata. C’è chi pensa alla fatica che hanno fatto quei fiocchi per attecchire su un asfalto caldo, dopo ore di pioggia, dopo che finalmente la temperatura gli ha offerto qualche ora di gloria evitandogli la fine di una modesta goccia d’acqua.

Il fiocco di neve è più nobile se la sua vita si prolunga al suolo e l’asfalto nero è la conquista più agognata, l’erba è una vittoria facile, i parabrezza delle auto, i tetti altrettanto, ma la soddisfazione di conquistare il marciapiede e poi la strada asfaltata è impagabile. 

E proprio pensando a quella fatica quasi dispiace di rovinare quello sforzo con la nostra rozza impronta, ma è pur vero che la simbiosi con l’elemento neve è tale che qualcuno quei passi sulla neve li compie proprio per vivere quel momento così atteso con tutta la sacralità possibile, è come se dicesse: "io c’ero, ero con la natura".

 

Autore : Alessio Grosso