00:00 7 Aprile 2021

Meteo: primavera convulsa? Questo è niente, vedrete…

Repentini cambiamenti e sbalzi termici: non c'è nulla di cui sorprendersi.

E’ una crociata inutile, perchè sono oltre 20 anni che predichiamo nel deserto e non è cambiato nulla, ma ci proviamo lo stesso, per coloro che ci seguono assiduamente e apprezzano il nostro lavoro.

La primavera è instabile per definizione, è volubile, dinamica, a tratti anche tranquilla, ma più spesso tumultuosa con sbalzi termici anche notevoli, ritorni tardivi di freddo e neve, alternati a fasi calde quasi estive. 

E’ sempre stato così, anche se negli ultimi anni la frequenza dei periodi caldi è aumentata, in linea con un clima che si va scaldando.

Eppure ogni evento viene ricondotto al solito clima malato, impazzito. Ma come dovrebbe comportarsi il clima per essere giudicato "normale"?

Il clima non è un bambino educato che saluta la maestra quando entra in classe, si siede al banco, segue le lezioni senza disturbare, va a casa, fa i compiti in autonomia, gioca in giardino con i compagni senza litigare con nessuno, mangia tutto e va a dormire alle nove di sera senza fare i capricci.

Il clima non è tutto questo: la natura selvaggia e scatenata sorprende solo chi non la conosce, chi non l’ha vista in azione da quando era bambino e non ne conosce o non ne comprende le potenzialità. 

L’Italia, pur non vivendo i fenomeni estremi che da sempre colpiscono altre zone del mondo, dispensa tutto questo da una vita, eppure la memoria storica degli italiani sul tempo è molto labile, quella dei giornalisti ancora di più e se per la gente che lavora ad altro questo è scusabile, per loro molto meno, perchè basterebbe consultare archivi e teche o chiedere ad un centro meteo per sapere che ciò che viviamo rappresenta solo uno dei tanti episodi di maltempo già sperimentati in passato.

"Non c’è tempo" si sente rispondere e così ne derivano sintesi distorte, frasi fatte pronte per essere date in pasto alla popolazione che assorbe e le fa sue e che giudica tutto ciò che accade come una novità assoluta di questo pazzo tempo da "global warming".

La grande arsura del Po che sta per essere ridimensionata potrà fare notizia secondo voi? Solo se dalla siccità si passasse ad un’alluvione, perchè sarebbe un pretesto per ricondurlo al global warming, se invece piovesse il giusto e gli agricoltori ne fossero soddisfatti, (entro tra l’altro impossibile per Coldiretti) "sai che notizia", si tralascia e via sino alla prossima catastrofe.

 

Autore : Alessio Grosso