Quando il grosso dell'inverno finisce dietro le spalle ci si aspetterebbe di ritrovare il sole quale protagonista entrante della scena. E spesso è così. L'errore ricorrente che facciamo però è quello di credere che la primavera sia stagione solo di bel tempo, del sole a oltranza, intendendo con questo termine la stabilità atmosferica che si accompagna a cieli azzurri e a temperature miti.
Orbene la primavera, in quanto stagione di transizione, è caratterizzata dallo smaltimento dei contrasti tra il gran gelo prodotto dall'inverno e che ancora intrappola le alte latitudini, e i primi tepori che risalgono dalle regioni subtropicali, dove il sole ha già iniziato da tempo a fare la sua bella figura alto nel cielo. La primavera dunque non è stagione dalla quale ci si possa aspettare la stabilità atmosferica, nè una particolare affidabilità climatica, bensì quella classica dinamicità che porta ad alternarsi a ritmi di samba il sole e la pioggia, il vento e le nuvole.
Perfino la neve è un elemento essenziale della primavera italica, magari non in pianura o lungo le coste, anche se qualche volta non è mancata di fare la sua volatile comparsa, ma soprattutto sulle nostre montagne. E' proprio durante la primavera, quando le temperature in montagna sono prossime allo zero, che avvengono le nevicate più abbondanti e spettacolari. La neve che cade in montagna durante la primavera costituisce inoltre un valido apporto di acqua alle falde nel corso della calda stagione estiva e rifinisce l'opera di mantenimento del substrato caduto (si spera) durante il semestre invernale.
Cosa dobbiamo dunque aspettarci dalla primavera? Beh, dopo lo Scirocco attuale e il rischio di freddo e neve in vista per la metà del mese, quello che ora ci aspettiamo per certo è l'esclamazione (che ormai passerà alla storia se non addirittura alla letteratura meteo) "Non ci sono più le mezze stagioni". Dalla mitezza al freddo con oltre 10 gradi di salto può far pensare ai profani della meteo che davvero il clima sia fuori controllo. Naturalmente vi abbiamo appena spiegato che tutto ciò invece è nel DNA della primavera, quella primavera che, nonostante tutto, molti di noi non accettano.