00:00 23 Dicembre 2000

LA PRIMA ONDATA DI FREDDO CONFERMA L’AVVIO DELL’INVERNO

Sortita del generale con l'avanguardia, in attesa di attaccare com tutto l'esercito

Il freddo è arrivato nella sua connotazione più naturale sia come cadenza sia come importanza: una discesa graduale, calibrata che ha portato le temperature su valori normali o leggermente sotto la norma per il periodo, preparando il terreno ad eventi ben più incisivi e determinanti per una stagione che sembra voglia regalarci episodi che resteranno nella memoria umana a lungo, cancellando od annebbiando le terribili ed alquanto poco attendibili, per i motivi spesso descritti, della ben poca conoscenza dei cicli e comportamenti climatici della nostra sorella Terra, di un riscaldamento inarrestabile e quanto mai disastroso.

Come sempre il generale inverno non arriva stabilmente, ma interviene sulla nostra Penisola con attacchi e discese intervallati da periodi più tiepidi; d’altronde l’atlantico e il Mediterraneo sono sempre più vicini del polo o della Siberia e dobbiamo tenerne conto come fattori determinanti sul nostro territorio a livello climatico, e ben vengano, altrimenti addio belle copiose nevicate!!!!

Dopo una fase di relativo riscaldamento dovuto ad un intervento dall’Atlantico, l’inverno FORSE tornerà ad interessarci con un più deciso affondo freddo che per almeno sette giorni terrà la nostra bella Italia, o gran parte di essa, sotto la sferza dei venti freddi nord-nordorientali che porteranno, a causa dell’interazione con la porta atlantica a precipitazioni anche ragguardevoli a prevalente carattere nevoso.

E di certo, visto le premesse di questa stagione non sarà l’unico episodio di rilievo in un trimestre freddo che promette tante sorprese e tanta energia in gioco.

Di certo non bisogna né sognare né essere ancorati al vivi giorno per giorno con quello che vedi, ma cercare di guardare con una certa professionalità e molta calma l’evolversi della situazione, anche se gli entusiasmi sono facili dopo che per anni si sono dovute accettare sconfitte costanti e smentite continue.

Ma un buon operatore del settore sa che la costante della scienza meteorologica è proprio l’incostanza del lungo termine, i cambi di rotta e la sommatoria delle variabili, quindi tenendo conto di tutto questo non si può certo restare facilmente calmi e flemmatici, ma la serietà ce lo impone, di fronte ad una natura che continua a darci lezioni di quanto siamo poca cosa in confronto alla sua potenza, di quanto la nostra tecnologia così avanzata sia polvere in confronto alla complessa natura degli elementi in gioco.

La stagione appena iniziata, ha comunque acquisito quella caratteristica che la renderà famosa, tanto da poterla narrare ai posteri come una delle invernate memorabili per la nostra bella Penisola.
Autore : Costantino Meghini