Negli anni 80 e 90 si accusava l'anticiclone delle Azzorre di sbarrare la strada alle perturbazioni atlantiche, di dominare la stagione invernale per mesi e di far trascorrere l'inverno con ben pochi sussulti di stampo invernale.
Se questo è in parte vero, ricordiamo comunque che proprio la presenza di quei vasti e possenti anticicloni favoriva inversioni termiche molto tenaci, che pressavano il freddo al suolo, regalavano su molte zone pianeggianti, non solo del nord, ma anhe nelle vallate interne del centro, diverse settimane invernali con presenza di nebbie, brina e galaverna.
E nonostante questo, non mancavano irruzioni fredde dai quadranti orientali, anche in annate di magra, che negli ultimissimi anni sono invece quasi totalmente scomparse.
Ora, sarà per il miglioramento della qualità dell'aria che ha fatto seguito ai provvedimenti che limitano l'immissione di sostanze inquinanti, sarà perchè il clima si è scaldato, sarà perchè l'anticiclone non domina più come una volta nel Mediterraneo, sarà perchè il clima è comunque più dinamico, ma la nebbia è sempre più circoscritta in zone limitate del territorio, e l'inverno vero fatica sempre più ad affermarsi, nonostante non manchino nevicate, spesso più frequenti che negli anni 90, o anche brevi episodi gelidi, localmente anche eccezionali.
Si diceva del dinamismo atmosferico, ma in realtà esso porta con sè ben poca aria fredda, che rimane concentrata quasi sempre sul lobo canadese oppure siberiano del vortice polare e non riesce più a sfondare in Europa. Il vortice polare non è più forte di quello che si vedeva negli anni 80 o 90, può sembrare ma non è così, se fosse tanto forte forse avremmo più anticicloni in casa.
Manca proprio la materia prima: il freddo e questo non arriva per un motivo che supera tutte le altre ragioni, tra cui potete mettere gli indici teleconnettivi più o meno favorevoli, l'attività solare, l'Enso, la MJO, la PDO, ed è la mancanza di un vero abbassamento del flusso zonale atlantico verso sud, è tutto lì il nocciolo del problema.
Se il fronte polare, tanto per intenderci, fosse più basso di alcuni gradi di latitudine, ecco che anche il freddo, tutto quello che c'è e si può raccogliere, verrebbe a visitarci più facilmente, con retrogressioni anche da est.
E' successo, è già successo, anche recentemente e giusto per fare qualche esempio nel 2008-2009, nel 2009-2010 a tratti e forse questo miniciclo potrà tornare, ma ad oggi non si vede e l'inverno fatica tanto, nonostante qualche scatto d'orgoglio, che forse non mancherà anche alla fine di febbraio, ma che comunque non cancella un biennio della stagione fredda molto faticoso, trascinato.
Il leggero miglioramento di quest'anno rispetto allo scorso fa ben sperare, fu così anche nel triste biennio 2006-2007 e 2007-2008, il secondo fu meglio del primo e l'anno dopo l'inverno fece sul serio, dunque aspettiamo.
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Non bastano gli indici teleconnettivi favorevoli e le rare conseguenze di un riscaldamento stratosferico in sede polare, ma serve un vero abbassamento del flusso zonale atlantico per rivedere l'inverno vero, oltre naturalmente (ma le cose potrebbero andare a braccetto) ad un generale abbassamento delle temperature sul Continente.
Editoriali - 12 Febbraio 2015, ore 11.00
Autore : Alessio Grosso
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