REDAZIONE: allora Grosso, innanzitutto bentornato. Come ha vissuto questo periodo lontano dalla sua redazione?
GROSSO: meteorologicamente questo periodo natalizio ha regalato tante emozioni a chi, come me, vive a Milano. Ho riscoperto il fascino della metropoli avvolta nella nebbia, la galaverna del mattino, ho vissuto con partecipazione quasi infantile la nevicata del 2-4 gennaio, da quasi 10 giorni ormai qui non si vede il sole, anche questo fa tanto inverno.
REDAZIONE: come vede ora questa fase più mite della stagione e il temporaneo ritorno dell'Atlantico?
GROSSO: beh, ci sta in una stagione una fase mite, anche lunga, in linea con il trend climaticamente più caldo dell'ultimo trentennio. Fa piacere assistere all'ingresso di qualche perturbazione sia pure con termiche non eccezionali per la neve a bassa quota ma è tutta manna per i ghiacciai. E poi sabato arriverà aria polare marittima più fresca che riuscirà ad abbassare la quota neve anche in Appennino.
REDAZIONE: e nella terza decade di gennaio è vero che ci saranno grossi cambiamenti nella circolazione?
GROSSO: in effetti sul finire del gennaio il vortice polare perde vivacità, la corrente a getto rallenta e ci sono buone chances di poter assistere nuovamente a scambi meridiani di calore importanti sul centro Europa e dunque nell'area mediterranea. In altre parole l'anticiclone subtropicale potrebbe puntare verso nord con il contributo di una Nina piuttosto forte e aprire la strada al ritorno in grande stile del volto freddo dell'inverno, quello più classico che tutti si aspettano. Osserviamo poi con interesse uno stratwarming stratosferico che, potrebbe avere come conseguenza, quella di dividere il vortice polare in blocchi e dunque chissà mai che questo possa contribuire ad avvettare masse d'aria ulteriormente più fredde verso il comparto europeo. Si tratta al momento però solo di una possibilità tra le tante. La possibilità di vedere protagonista l'anticiclone sino a fine mese non sono poi tanto al ribasso, dunque valutiamo tutto con cautela.