00:00 4 Gennaio 2023

CLIMA: è vero che stanno potenziando artificialmente l’anticiclone in Europa? E’ vero che vogliono abbassare la temperatura globale con lo zolfo?

Mezze verità, molta fantapolitica, progetti ambiziosi.

Le grandi eruzioni vulcaniche aiutano a raffreddare leggermente il pianeta con grandi emissioni in atmosfera di anidride solforosa. Lo sappiamo. Io stesso ci ho scritto una serie di libri che ha avuto un certo riscontro come sapete: Apocalisse bianca, rossa, nera, dove raccontavo di come 7 eruzioni vulcaniche di grande potenza in rapida sequenza avrebbe avuto riflessi importanti sul calo della temperatura globale.

Si tratta di un effetto temporaneo però, destinato a perdere importanza in pochi mesi una volta esaurita l’attività eruttiva. L’argomento potrebbe essere liquidato così e invece si è scoperto che su Venere avviene un fatto importante. Il pianeta è costantemente avvolto da nubi acide, che si presentano a partire dai 50km. Tali nubi sono composte da acqua e anidride solforosa. L’anidride solforosa però normalmente viene distrutta dalla radiazione solare oltre i 70km, ci si è chiesto allora come mai ce ne fosse ancora a ben 90km di altezza.

Gli scienziati di diversi Paesi hanno però capito che ad alta quota le goccioline liquide che evaporano, liberano acido solforico, che il sole trasforma indirettamente in anidride solforosa. Dunque il ciclo dello zolfo non andrebbe ad esaurirsi nel modo in cui era stato ipotizzato sino a qualche anno fa. Dunque dove vogliamo arrivare? 

Capito questo, vista l’importanza della mitigazione del clima sul nostro Pianeta, che non potrà avvenire neanche se annullassimo tutte le emissioni inquinanti (peraltro utopistico) nel volgere di pochi anni, perchè non iniettare in atmosfera goccioline di zolfo in alta quota (stratosfera) per attenuare la radiazione in arrivo sulla Terra? Pensate sia solo una delle tante idee bizzarre che circolano per la rete e nei salotti buoni di qualche scienziato buontempone? Non è così. 
 
Paul Crutzen, vincitore del Premio Nobel, dell’Istituto Max Planck per la Chimica in Germania, è una delle persone che apertamente sostengono l’idea di iniettare anidride solforosa a 20 km dalla Terra per contrastare il cambiamento climatico causato dalle emissioni di anidride carbonica.
 
Dunque una sorta di "scudo spaziale" alla Ronald Reagan da imbastire non contro i russi ma contro il sole. 

Facciamo un passo indietro: tra gli anni 60 e la metà degli anni 80 proprio il grande inquinamento dovuto al boom economico, sembrava fosse quasi una concausa della diminuzione della temperatura media in Europa e del ritorno di abbondanti nevicate. 
Danni alla salute e rischio di nuova era glaciale?

Si corse allora subito ai ripari: i composti dello zolfo infatti sono stati giudicati estremamente dannosi sia per l’ambiente che per l’uomo, il biossido di zolfo la causa delle piogge acide, l’acido solforico, solfidrico e solforoso provocano inquinamento delle acque e gravi problemi respiratori e se ne intrapresero le limitazioni.

 
Possiamo allora tornare ad inquinare di più per fermare la febbre del Pianeta? Questo metodo risulterebbe indolore, le piogge infatti si originano in troposfera, non in stratosfera, dunque i danni per l’ambiente non ci sarebbero.
 
Sarebbe però necessario ampliare la nostra comprensione del ciclo dello zolfo prima di poter anche solo immaginare di usarlo per raggiungere obbiettivi legati al clima. Comprendere Venere potrebbe alla fine condurre a una migliore comprensione del nostro stesso pianeta, in particolare se guardiamo agli effetti a lungo termine di un tale esperimento sul clima della Terra.
 
In realtà nessuno ha ancora messo in pratica un provvedimento che risulterebbe molto efficace per mitigare le pazze temperature che si registrano soprattutto nei mesi estivi nelle grandi aree urbane e che richiede solo l’utilizzo di VERNICE BIANCA per dipingere TUTTO (tranne la natura ovviamente). Aumenteremmo esponenzialmente l’albedo terrestre e dunque la sua capacità di riflettere la luce del sole. 
 
La geoingegneria solare invece punta a modificare artificialmente il clima per riflettere la radiazione solare lontano dalla Terra. Se ne sta parlando tantissimo. Il costo dell’operazione annua sarebbe di un miliardo di dollari. 

Qualcuno si sta chiedendo allora, visto che di modificazioni climatiche si parla da moltissimo tempo (dal polistirolo sparso per gli oceani, al bombardamento degli uragani, agli anelli di potassio) se per caso qualche superpotenza non abbia preso come obiettivo l’Europa e il suo anticiclone subtropicale per avviare una sperimentazione climatica volta a danneggiarne il clima, rafforzandone esponenzialmente la forza e mettendo in crisi l’economia del Continente.

Tutto è possibile, ma francamente si parla di fantapolitica. Naturalmente i sostenitori delle scie chimiche ne sono fermi sostenitori, ma pur rispettando le idee di tutti, sapete bene cosa pensiamo riguardo a queste ipotesi. Ad un convegno a Roma un fisico dell’atmosfera, in un pour parler "fuori onda" parlava di un irroramento dell’anticiclone con polveri di silicati in abbondanza che ne esalterebbero la forza, ma non so quanto fossero parole buttate lì o informazioni rilanciate da qualche fonte più o meno attendibile.

In ogni caso da oltre un ventennio ormai "impazziamo" con la spavalderia di questa figura anticiclonica, che domina il tempo per 9 mesi su 12, speriamo che presto non lo faccia per tutto l’anno, sarebbe davvero un problema per tutti. Già così si fatica a lavorare perchè il dominio è tale che sta diventando disarmante.

Autore : Alessio Grosso