Le grandi eruzioni vulcaniche aiutano a raffreddare leggermente il pianeta con grandi emissioni in atmosfera di anidride solforosa. Lo sappiamo. Io stesso ci ho scritto una serie di libri che ha avuto un certo riscontro come sapete: Apocalisse bianca, rossa, nera, dove raccontavo di come 7 eruzioni vulcaniche di grande potenza in rapida sequenza avrebbe avuto riflessi importanti sul calo della temperatura globale.
Si tratta di un effetto temporaneo però, destinato a perdere importanza in pochi mesi una volta esaurita l'attività eruttiva. L'argomento potrebbe essere liquidato così e invece si è scoperto che su Venere avviene un fatto importante. Il pianeta è costantemente avvolto da nubi acide, che si presentano a partire dai 50km. Tali nubi sono composte da acqua e anidride solforosa. L'anidride solforosa però normalmente viene distrutta dalla radiazione solare oltre i 70km, ci si è chiesto allora come mai ce ne fosse ancora a ben 90km di altezza.
Gli scienziati di diversi Paesi hanno però capito che ad alta quota le goccioline liquide che evaporano, liberano acido solforico, che il sole trasforma indirettamente in anidride solforosa. Dunque il ciclo dello zolfo non andrebbe ad esaurirsi nel modo in cui era stato ipotizzato sino a qualche anno fa. Dunque dove vogliamo arrivare?
Facciamo un passo indietro: tra gli anni 60 e la metà degli anni 80 proprio il grande inquinamento dovuto al boom economico, sembrava fosse quasi una concausa della diminuzione della temperatura media in Europa e del ritorno di abbondanti nevicate.
Danni alla salute e rischio di nuova era glaciale?
Si corse allora subito ai ripari: i composti dello zolfo infatti sono stati giudicati estremamente dannosi sia per l'ambiente che per l'uomo, il biossido di zolfo la causa delle piogge acide, l'acido solforico, solfidrico e solforoso provocano inquinamento delle acque e gravi problemi respiratori e se ne intrapresero le limitazioni.
Qualcuno si sta chiedendo allora, visto che di modificazioni climatiche si parla da moltissimo tempo (dal polistirolo sparso per gli oceani, al bombardamento degli uragani, agli anelli di potassio) se per caso qualche superpotenza non abbia preso come obiettivo l'Europa e il suo anticiclone subtropicale per avviare una sperimentazione climatica volta a danneggiarne il clima, rafforzandone esponenzialmente la forza e mettendo in crisi l'economia del Continente.
Tutto è possibile, ma francamente si parla di fantapolitica. Naturalmente i sostenitori delle scie chimiche ne sono fermi sostenitori, ma pur rispettando le idee di tutti, sapete bene cosa pensiamo riguardo a queste ipotesi. Ad un convegno a Roma un fisico dell'atmosfera, in un pour parler "fuori onda" parlava di un irroramento dell'anticiclone con polveri di silicati in abbondanza che ne esalterebbero la forza, ma non so quanto fossero parole buttate lì o informazioni rilanciate da qualche fonte più o meno attendibile.
In ogni caso da oltre un ventennio ormai "impazziamo" con la spavalderia di questa figura anticiclonica, che domina il tempo per 9 mesi su 12, speriamo che presto non lo faccia per tutto l'anno, sarebbe davvero un problema per tutti. Già così si fatica a lavorare perchè il dominio è tale che sta diventando disarmante.