In uno degli esordi di gennaio più miti che si ricordino sono arrivate nevicate copiose sulle Alpi occidentali, che hanno fatto il paio con quelle già piuttosto abbondanti cadute nel mese di dicembre.
La mitezza infatti, come sovente avviene in questi casi, è stata infatti accompagnata dall'azione di una depressione sull'Iberia: i venti di Scirocco che ne sono scaturiti hanno accumulato tutta l'umidità laddove la natura ha previsto un imbuto geografico, cioè soprattutto sulle montagne del Piemonte occidentale.
Le nevicate tra l'altro non sono terminate; dopo una pausa torneranno, sia pure molto meno abbondanti, nel corso della prossima settimana.
Se lasciassimo fare a questo tipo di schema barico l'inverno continuerebbe così sino a metà febbraio quasi senza soluzione di continuità: mitezza e passaggio di perturbazioni in serie.
Il problema è che senza che intervenga un raffreddamento le stazioni di montagna più esposte a questo tipo di circolazione mite, ricevono solo pioggia e l'inverno finisce per diventare un autunno infinito, per poi lasciare spazio ad una primavera precoce, in cui magari poi il freddo arriva davvero, ma tardi, troppo tardi.
Del resto il bicchiere non potrà mai essere completamente pieno sull'Italia: oltre ad essere a contatto con il Mediterraneo e non lontani dall'Africa, risentiamo anche noi dell'influsso della Corrente del Golfo; inoltre le anomalie bariche degli ultimi 35 anni ci hanno spesso negato stagioni invernali che potremmo in qualche modo definire "regolari".
Così diventa difficile vivere la stagione che accontenti tutti: cioè mediamente fredda ed anche sufficientemente nevosa su Alpi, Appennini e magari anche con qualche episodio bianco in pianura. Non è così che funziona, per lo meno non di "default".
Il mese di dicembre ci aveva illuso che potesse andare così, ma la folle corsa del vortice polare, l'abitudine del "core" ad affondare ormai sistematicamente sulla East Coast americana, hanno ridimensionato la stagione in modo clamoroso. Dovrà succedere davvero qualcosa di importante, che al momento NON si vede, per riabilitarla sul Vecchio Continente.
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Che NEVONE sulle montagne del Piemonte! L'inverno continuerà ad essere così mite?
Impressionanti gli accumuli su molte località poste mediamente oltre i 1300m. Su est Alpi invece uno scempio alle basse quote. L'inverno continuerà a fare l'autunno?
Editoriali - 9 Gennaio 2018, ore 11.06
Autore : Alessio Grosso
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