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La frontolisi: cos’è? Come si genera? Quali conseguenze porta sul tempo?

Quando una perturbazione affronta l'alta pressione.

Curiosità - 15 Febbraio 2007, ore 08.52

In generale sono molte le perturbazioni che non riescono a completare il loro ciclo vitale (nascita, incontro fra fronte caldo e fronte freddo, occlusione più o meno completa e dissipazione) senza incontrare ostacoli che la deformino e addirittura la scindano in diverse parti. In questo caso si parla di FRONTOLISI (ossia “consumazione del fronte”) che in vicinanza del nostro Paese è molto più frequente che in altre aree geografiche; l’ostacolo nel nostro caso infatti è rappresentato dalla catena alpina, che “affonda” all’interno delle perturbazioni provenienti da W, quando queste cercano di superarla. L’aria fredda che segue il fronte allora si trova davanti una barriera spesso insormontabile e deve cercare di aggirarla in qualche modo; l’unica soluzione è spingersi più a sud o più a nord, a seconda della posizione relativa della massa d’aria rispetto al centro della depressione “madre”. Se in questa fase la perturbazione era già indebolita ed in parte occlusa a causa della “lotta” contro un anticiclone o contro una superficie estesa e fredda (come ad esempio capita quando una perturbazione atlantica tenta di entrare sul Continente europeo dopo una precedente irruzione di aria di origine siberiana) allora avviene la frontolisi vera e propria, che spesso si traduce nell’occlusione totale del ramo frontale che si trova più a nord e nella nascita di una depressione secondaria che guiderà la rimanente struttura perturbata verso sud, alla ricerca di una “via di uscita”. La frontolisi può anche avvenire solamente in presenza di una estesa area di alta pressione con componente termica piuttosto marcata: in questo caso le perturbazioni atlantiche in lotta con l’anticiclone si occludono quasi completamente e tendono in parte a riversarsi nel Mediterraneo ormai quasi dissolte; se poi riescono a trovare sul posto una corrente a getto che le alimenti, allora anche in questo caso nascerà una nuova depressione, altrimenti entro poche ore dall’evento del sistema frontale stesso non ne rimarrà più traccia.

Autore : Lorenzo Catania

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