Mamma mia che vento gelido! Chissà a quanti gradi saremo!…Ma non è possibile siamo a 10°C e fa così freddo?
Questa è una frase che si sente molto spesso in Italia, quando il vento la fa da padrone. Il nostro corpo sente freddo eppure il termometro ci smentisce all’istante. Come mai?
Il corpo umano ha una temperatura interna di circa 36°C e ciò è dovuto al fatto che tutti i processi energetici del nostro metabolismo necessitano di questa temperatura per avere la massima resa. Questo dimostra la scarsa adattabilità dell’uomo ai climi freddi. Senza abiti protettivi il corpo rabbrividirebbe già ad una temperatura di 15°C con conseguente sensazione di freddo.
La combinazione tra il vento e temperature basse accresce notevolmente la perdita di calore da parte del nostro organismo ben più di quanto suggerisca la lettura del termometro.
Il vento, insomma, si comporta come un agente di disturbo, infilando letteralmente il freddo in ogni punto del nostro corpo. In questo modo noi percepiamo una temperatura nettamente inferiore a quella reale.
Da qui è nato il concetto di indice di raffreddamento o “wind-chill”, che sarebbe la temperatura apparente che il nostro corpo sente in presenza di vento.
Esperimenti in Antartide hanno permesso di stimare il rischio di assideramento: al di sotto di un indice di raffreddamento pari a –30°C il rischio di congelamento è reale, mentre sotto i –50° il congelamento avviene in un minuto circa.
In zone più miti questo indice può essere male interpretato, specie con temperature reali positive. Una temperatura reale di 4°C associata ad un vento di 50km/h fornisce una temperatura apparente di –11°C. Ovviamente non c’è pericolo di congelamento, ma l’individuo dovrà coprirsi a dovere.