00:00 13 Gennaio 2006

Tutto quello che non vi hanno mai detto sul famoso inverno 1985

A Milano non cadde mai una sola goccia d'acqua, a Bormio non nevicò quasi per niente, gli Svizzeri sottovalutarono l'intensità delle nevicate.

Negli ultimi giorni del dicembre 1984 fu il Messaggero Veneto il primo giornale a mettere un guardia circa un gennaio con i fiocchi.

Il 12 gennaio un fronte freddo si presentò a nord delle Alpi, legato ad un minimo in quota, un’alta pressione termica continuava ad insistere con forza su tutta l’Europa orientale e su gran parte del nord Italia.

Una conca depressionaria che trovava conforto anche in un fronte mediterraneo stava per scavarsi sulla Pianura Padana, pronto a scaricare milioni e milioni di fiocchi di neve sulle grandi città del nord Italia.

Nel bollettino serale di Locarno Monti, trasmesso dalla TSI, televisione Svizzera italiana, si prefigurava il peggioramento ma non nei termini in cui poi si sarebbe manifestato, soprattutto nel Sottoceneri. Si parlò di cielo nuvoloso e di “qualche” nevicata.

Quotidiani come Il Giorno, Il Corriere della Sera e La Notte invece avevano prefigurato scenari nevosi da record.

Alle 14 del 13 gennaio 1985, dopo una mattinata densa di cirrostrati ed altostrati, la neve cominciò a cadere su Piemonte e Lombardia.

Se in molte città lombarde della bassa, la neve lasciò talvolta spazio alla pioggia tra martedì e mercoledì, a Milano si vide solo neve fino alle 22 di mercoledì 16 gennaio.

A Torino la nevicata terminò molto prima (le 15 dello stesso giorno) e non raggiunse valori record. I 72 cm di Milano furono veramente tanti.

Era bianca la Valtellina ma, ironia della sorte, non tutta. Bormio, che avrebbe dovuto ospitare i giochi invernali nel mese di febbraio, fece sforzi notevoli per innevare la famosa pista Stelvio. Risalendo la valle infatti si osservava una brusca diminuzione del manto nevoso da Sondalo verso l’alta valle fino a trovare i prati secchi entrando a Bormio.

Anche a Livigno non nevicò quasi per niente, ma lì, grazie al gran freddo, resisteva ancora la neve di dicembre.

A Torino l’anno della grande neve fu l’86 quando, mentre sulle altre città del nord la neve lasciò il posto alla pioggia, nel capoluogo piemontese continuò a nevicare abbondantemente.
Autore : Alessio Grosso