00:00 8 Aprile 2013

Record di ghiaccio sul mar Baltico: navi rompighiaccio in difficoltà

Da quando sono iniziate le misurazioni nel 1970 non si sono mai registrati così tanti chilometri quadrati di banchisa ghiacciata. La stagione invernale 2012-2013 assieme alla persistenza del freddo sino a marzo inoltrato, sul nord-est europeo potrebbero passare alla storia.

L’eccezionale estensione del ghiaccio sul mar Baltico deve tutto alla seconda metà dell’inverno ed alla prima parte della primavera che si sono dimostrate eccezionalmente fredde e perturbate. L’esordio della stagione invernale 2012-2013 non era stata delle migliori. L’inverno aveva esordito sotto l’insegna di una forte componente zonale sulla circolazione atmosferica. Un evento di "Canadian Warming" aveva infatti portato una forte scorazzata di venti tesi e miti occidentali che spazzarono l’intera Europa confinando il freddo lontano dal vecchio continente.

Una volta esauriti gli effetti della circolazione mite occidentale, l’arrivo di febbraio ha segnato l’inizio di una lunghissima fase fredda e perturbata che ha portato una eccezionale estensione del ghiaccio marino sull’Europa nord-orientale.

L’arrivo di marzo dal canto suo non si è dimostrato inferiore alle attese, proponendo di fatto un proseguimento su standard prettamente invernali, favoriti senza dubbio dalla presenza di un zona di alta pressione polare ed un tipo di circolazione definita "antizonale".  Un forte e costante flusso di venti orientali hanno spazzato l’Europa settentrionale spingendosi sino al Regno Unito.

Gli esiti finali di questa eccezionale fase di freddo hanno portato come effetto puramente locale, ben 74.000 km quadrati di estensione ghiacciata su tutto il mar Baltico. Si tratta del valore misurato più elevato da quando sono iniziate le prime rilevazioni nel 1970. Il valore denuncia una serie di eventi freddi di grande portata ma risulta ancora più clamoroso se si considera che il periodo al quale si riferisce è la prima decade di aprile.

Navi rompighiaccio ancora in azione per creare delle vie di transito e permettere la navigazione. In alcune zone lo spessore del ghiaccio ha raggiunto quasi il metro, risultando così molto difficile da rompere ed attraversare anche da parte dei mezzi più attrezzati per questo tipo di operazioni. I membri delle navi rompighiaccio in azione in questi giorni nella zona si sono dimostrati increduli di fronte alla visione dell’incredibile compattezza raggiunta dal ghiaccio nella porzione di mare tra Svezia e Finlandia.

Gli effetti di questa abnorme estensione e compattezza del ghiaccio marino su questa fetta d’Europa non è ricollegabile a mutamenti climatici su larga scala, quanto al forte impatto sul territorio da parte di una circolazione puramente locale, in questo caso costituita da una massa d’aria fredda con movimento antizonale.

Autore : William Demasi