00:00 19 Aprile 2013

Cumuli e temporali, perchè in primavera disertano le montagne innevate?

Preferiscono invece Prealpi, Appennino e adiacenti face pedemontane. Il fenomeno è ben noto ai frequentatori della montagna. Ecco tutti perchè di questo curioso scherzo della natura.

Il sole della primavera non scalda come quello dell’estate. Eppure se ci pensiamo bene , il sole di aprile ad esempio è alto nel cielo quanto quello di agosto. In piena estate tutto questo calore trova come valvola di sfogo lo sviluppo delle termiche, fenomeno che si rende visibile, in caso di sufficiente umidità, con la formazione dele nubi cumuliformi. 

 
Orbene, se ci troviamo sui nostri monti nella stagione primaverile, possiamo notare un fenomeno molto frequente che avvinene in primavera: la fascia prealpina o le zone appenniniche medio-basse e il sub-appennino si sgombrano prima dalla neve rispetto alle creste alpine retrostanti più elevate, soprattutto i versanti meridionali e orientali. Su questi pendii assolati si innesca così il fenomeno delle termiche. 
 
Il discorso è gia stato introdotto in modo esaustivo dal collega Paolo Bonino meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/La-neve-sui-nostri-rilievi-un-ostacolo-per-la-formazione-dei-temporali-pomeridiani/41237-TOBEPUB/. Ora approfondiamo ulteriormente la questione completandone la trattazione.
 
Le Alpi vere e proprie o la cresta più elevata dell’Appennino se estesamente innevata, rimangono fuori dai giochi e il cielo può anche rimanere sereno o appena sporcato da banchi di nubi stratiformi a media e alta quota. Niente nubi cumuliformi e soprattutto niente temporali, perchè? Vi ricordate il discorso fatto sui pendii scaldati dal sole? Ebbene là dove la neve giace ancora abbondante crea l’effetto albedo, il quale inibisce fortemente la formazione delle termiche.
Per motivi geografici inoltre l’aria umida che penetra ad esempio dalla val Padana attraverso le valli prealpine, spesso non ha la spinta necessaria per inoltrarsi nelle vallate alpine, poste all’interno della catena. L’aria risulta così più asciutta ed è un ulteriore punto a sfavore delle nostre nubi cumuliformi che mostrano in tutta la loro inclinazione primaverile a preferire le nostre belle montagne verdi. 

Autore : Luca Angelini