00:00 30 Luglio 2013

Come mai le figure di bassa pressione tendono ad affossarsi sull’Europa occidentale?

Quando si giunge al cuore dell’estate le figure di bassa pressione dal Mediterraneo e dall’Europa occidentale mostrano grande fatica ad entrare sin verso l’Italia, agevolando la rimonta di alcune onde calde responsabili di temperature talvolta molto elevate. Da cosa è provocato questo reiterato comportamento dell’atmosfera?

Nelle ultime estati abbiamo sempre più spesso assistito ad una attenuazione della spinta zonale, cioè di quel particolare movimento delle masse d’aria da ovest verso est che consentiva alle depressioni di estendere la propria influenza dalla roccaforte europea occidentale sin verso il nostro Paese, colpendo spesso anche i settori europei posti ad est dell’Italia. Questo particolare comportamento dell’atmosfera è andato in parte attenuandosi durante le estati degli ultimi 10-15 anni, lasciando spazio ad una maggiore stazionarietà delle figure bariche sullo scacchiere europeo. Al momento non ci è dato di sapere se questo comportamento delle figure bariche sia il "sintomo" di un cambiamento climatico vero e proprio, oppure se si tratti di una fase temporanea, destinata a rientrare nel giro di pochi anni.

Questo articolo intende spiegarvi quali sono i meccanismi attraverso i quali le figure di bassa pressione ad ovest dell’Italia sono in grado di attivare richiami d’aria calda così intensi come quello attuale.

L’arrivo di una forte ondata di calore sul Mediterraneo è provocata da una serie di fattori che necessitano di parecchio tempo prima di giungere alla piena maturità. L’insieme di fattori che favoriscono le ondate di calore includono sia la temperatura raggiunta dal continente africano, sia la temperatura del mar Mediterraneo, nonchè una certa "inerzia" termica caratteristica della massa d’aria. La dislocazione delle figure bariche sullo scacchiere europeo e mediterraneo rappresenta il fattore scatenante dell’ondata di calore.

La permanenza di una figura di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale, determina una vera e propria "esasperazione" di quelli che sono i due rovesci della medaglia di una circolazione che obbedisce a logiche di scambi meridiani. La ripetuta e recidiva discesa d’aria fredda dall’oceano Atlantico settentrionale sin verso l’Europa occidentale e l’angolo africano nord-occidentale (Marocco) può determinare una risposta di aria molto calda. Questa massa d’aria calda viene così spodestata dalla sua sede originaria, costretta a risalire lungo il lato ascendente della saccatura sin verso il Mediterraneo centrale ed orientale. Questo meccanismo se perdurante diversi giorni, determina forti ondate di calore che sovente risultano protagoniste del tempo italiano.

Questa sorta di braccio di ferro va esaurendosi solo nel momento in cui l’affondo di aria più fresca sin verso le basse latitudini viene interrotto da una parziale avanzata della depressione verso oriente, oppure dal parziale ritiro verso nord della medesima depressione. Così facendo il richiamo d’aria calda sul lato ascendente della saccatura smette di pescare aria rovente nord-africana, interrompendo l’escalation delle temperature nelle zone colpite dalla Heat Wave.

Come mai le depressioni atlantiche prediligono l’Europa occidentale come luogo ideale di mantenimento?

Questo comportamento trova spiegazione nella presenza di un continente africano arroventato. Le temperature ben più fresche presenti sul comparto oceanico, favoriscono infatti il mantenimento del getto d’alta quota, con una conseguente maggiore facilità di conquista da parte delle depressioni cariche d’aria fresca. L’Italia ed il bacino centrale del Mediterraneo risultano collocate proprio sopra l’enorme calderone rovente africano, avendo maggiori chances di ricadere nella parte calda dello scambio meridiano.

Autore : William Demasi