00:00 12 Giugno 2002

La tremenda grandinata nel pordenonese di lunedì 10 giugno

Ingenti danni a orzo, mais e vigne.

San Quirino(PN)
L’incubo è durato quasi un’ora, dalle 19 a poco prima delle 20 di lunedì sera, 10 giugno, in una vasta fascia che da Aviano a Cordenons ha avuto il suo epicentro nel territorio del Comune di San Quirino e, in modo particolare, nella zona di San Foca e dei Magredi, verso la confluenza di Meduna e Cellina, in quell’area conosciuta come la “strada dei carri armati”.

Per decine di minuti, assommata a un forte vento che prima spirava da nord a sud, per poi girarsi da est verso ovest, una tremenda grandinata si è abbattuta sull’intera zona, provocando ingenti danni alle colture. Per una decina di minuti gli agricoltori hanno temuto veramente il peggio: «Cadevano chicchi come palle da tennis» ha detto qualcuno aggiornando i termini (una volta dicevano “grossi come uova”). Poi la grandine ha continuato a cadere ancora per molti altri minuti, ma i chicchi si andavano fortunatamente assottigliando fino a scomparire del tutto, lasciando spazio a un fortissimo acquazzone che ha continuato a imperversare per una buona mezz’ora. Verso le 20 il cielo ha chiuso le cateratte e gli agricoltori hanno cominciato a muoversi per verificare i danni.

«In certi luoghi la grandine era alta fino a mezzo metro» hanno raccontato, aggiungendo amaramente che «in quei posti le canne del mais, che fino a un’ora prima erano alto sul metro e mezzo, si sono ridotte a una ventina di centimetri. Per quanto riguarda l’uva, su buona parte dei vigneti non vi sono più grappoli sui tralci, tutto per terra. È stata un’ecatombe» è il commento conclusivo.
“Ridimensiona un po’ la situazione il titolare dell’azienda agricola La Pellegrina di via Magredo: «Una grandinata come tante altre – dice – accompagnata da vento e tanta acqua. Certamente, in certi posti la grandine può essere stata alta mezzo metro, ma solo perché l’aveva trascinata l’acqua. Danni? Sicuramente, soprattutto le coltivazioni primaverili come l’orzo sono state rovinate. E il mais in certe zone ha subito più danni che in altre. Non direi comunque – conclude – che si sia trattato di un evento eccezionale».

«Domani ne sapremo di più – dicono all’unisono il sindaco di San Quirino, Giuseppe Bressa e l’assessore alla Protezione civile Paolo Secco – quando si potranno verificare gli effettivi danni subiti dalla campagna».

FONTE: “Il Gazzettino di Pordenone”

Ha postato l’articolo Adriano di Cordenons, a cui va il nostro ringraziamento.
Autore : Redazione