00:00 6 Ottobre 2003

ITALIA e Svizzera: news, “panico” in Via Marghera a Milano…111 mm di pioggia ad Avellino, disagi in Friuli

News dalle regioni relative alla cronaca di domenica 5 ottobre.

SARDEGNA
Il fine settimana ha fatto registrare un vero e proprio crollo delle temperature in Sardegna e forti piogge che hanno causato diversi allagamenti nella parte settentrionale dell’isola. La giornata di sabato era iniziata con un vento da sud ovest e temperature che andavano progressivamente aumentando, fino a raggiungere 29 gradi a Cagliari intorno alle 15. Nel corso del pomeriggio iniziava a comparire una nuvolosità sempre più compatta e, alle 18 cadeva qualche goccia di pioggia nel cagliaritano. Il nord Sardegna invece iniziava ad essere fortemente investito dalla perturbazione proveniente dalla Francia, con fenomeni molto violenti che hanno colpito Sassari con allagamenti e interventi dei vigili del fuoco e tutta la parte settentrionale dell’isola. Nel cagliaritano invece le piogge sono iniziate intorno alle 21 e sono proseguite per gran parte della notte, ma sono state meno forti di quelle che hanno colpito la parte settentrionale della Sardegna. Nel corso della domenica la nuvolosità non ha prodotto piogge di rilievo e le precipitazioni hanno colpito solo il nord, nella zona di Alghero. Di grande importanza invece il crollo delle temperature che, rispetto alla giornata di sabato, sono scese, di ben 13 gradi. Considerando infatti la massima di 29 gradi di sabato a Cagliari e i 16 gradi registrati nella giornata di domenica alle ore 22, si può notare come il vero protagonista della giornata di domenica sia stato l’irruzione di aria molto fredda che ha portato il passaggio dall’estate all’autunno inoltrato.
Report di Luca Sulcis

FRIULI-VENEZIA GIULIA
Il maltempo di ieri ha provocato la tracimazione del torrente Picler con conseguente temporanea interruzione della statale pontebbana all’altezza di S. Leopoldo.
Oltre alla pioggia (nel w.e. sono caduti a Gemona, nella pedemontana, 148mm, a Tarvisio 86mm,ad Enemonzo, in Carnia, 108mm)da segnalare una violenta libecciata (80km/h) che ha interessato il litorale giuliano e friulano ed alcune grandinate che hanno colpito il triestino e lo spilimberghese.
La diminuzione della temperatura (ieri -1,4° sullo Zoncolan a 1750m) ha riportato la neve sui monti.
Report di Gianluca Lukeud

VALLE D’AOSTA
Il week-end appena trascorso ha regalato in diverse localita’ della regione la prima neve a quote medie, in particolare è stata colpita (come ampiamente previsto) la Valdigne, ma l’intera dorsale nord è stata anch’ essa sotto tiro di tormente e bufere di neve e vento tempestoso. Quest’ ultimo è stato anche il protagonista del tempo nella vallata centrale fino ai confini con il Piemonte regalando fortissime raffiche capaci di spezzare alberi di medie dimensioni specialmente nelle zone piu’ esposte. Il cielo si’ è mantenuto coperto su tutto il territorio fino al tardo pomeriggio, poi verso sera si’ è avuto un miglioramento delle condizioni con ampie schiarite, ma con il vento in ulteriore rinforzo. Le temperature hanno avuto un crollo con valori intorno a 0-1 °C alla quota di 1500 m., gli estremi appartengono alla alta Valle d’Ayas con -5 °C alla quota di 2000 m. circa, mentre la massima appartiene all’ autoporto di Aosta con 15 °C.Lo zero termico si è portato dai 2000 m. di Sabato ai 1500 m. della notte appena trascorsa.I venti hanno soffiato impetuosi a tutte le quote provenendo principalmente dai quadranti nord-occidentali.
Dati meteo di Aosta:
Temp. min. 8°C temp. max 14,5°C precipitazione accumulata 0 mm.
Report di Matteo Martuccio

CANTON TICINO
Weekend piuttosto movimentato quello appena trascorso, dato il passaggio di un fronte freddo tra sabato notte e domenica pomeriggio. Residui nuvolosi di un vecchio fronte passato venerdì sulla regione alpina hanno caratterizzato il tempo della notte e parte della mattinata di sabato con nuvolosità diffusa di tipo altocumuliforme e stratocumuliforme che ha portato deboli piogge soprattutto nel Sottoceneri, mentre nelle regioni più settentrionali erano già presenti delle schiarite. Schiarite che hanno riguadagnato il Ticino meridionale già da mezzogiorno, favorendo un buon innalzamento termico (superati i 20° in tutte le stazioni, con punte di 25° nelle zone con maggiori schiarite). Nel pomeriggio di sabato si è assistito ad un netto incremento dell’attività cumuliforme sui rilievi, dovuta ai primi spifferi freddi collegati al nuovo fronte: col passar del tempo il cielo si è coperto nuovamente ed in serata il Ticino centro meridionale è stato interessato marginalmente da linee temporalesche provenienti da sud; la prima, che ha interessato principalmente la zona fra Val D’Intelvi e il Mte. Generoso, non è stata particolarmente generosa dal punto di vista pluviometrico, eccezion fatta per la zona maggiormente interessata, con 20-25mm, altrimenti il Mendrisiotto (sui 10mm) e il Luganese (2-5mm ), hanno dovuto accontentarsi dei fulmini. I temporali hanno poi abbandonato la regione insubrica nelle prime ore di domenica, interessando invece Milanese, Comasco, Lecchese e Bergamasca che hanno visto anche oltre 50mm di accumulo. Delle precipitazioni legate al minimo depressionario “Erik” in pianura padana hanno ancora comunque interessato il Ticino centro-meridionale nella prima mattinata di domenica, dando però degli accumuli piuttosto irrisori, generalmente attorno ai 10mm e durante le quali si è avuto la temperatura minima di giornata (ca. 8-10° sul Sottoceneri e ca. 6-9° sul Sopraceneri, che ha subito maggiori sconfinamenti dell’aria fredda presente sul versante nord alpino). Nonostante l’innesco del favonio, la copertura nuvolosa ha impiegato ancora parecchie ore per dissolversi, prima nell’alto Ticino e poi anche nel Sottoceneri, che ha visto le prime schiarite nel tardo pomeriggio. Le nevicate verificatesi nella Svizzera nord-alpina e nei Grigioni non sono sconfinate in maniera decisa sul lato sud dei crinali alpini, tuttavia lo zero termico ha subito un crollo notevole passando dai 2800m di sabato ai 1700m di domenica, portando minime negative anche a due cifre nelle stazioni d’alta quota (-14° sulla Jungfrau, -11° sul Corvatsch) e ad una cifra nelle stazioni sciistiche più rinomate (St. Moritz, Zermatt, Engelberg…).
La ventilazione è stata scarsa e prevalentemente meridionale sabato (ad eccezione di durante i temporali) e moderata, ma estremamente irregolare da settentrione (punte oltre i 40km/h).
Report di Steve Sosio

CAMPANIA
Era da diversi giorni, ormai, che in tanti confidavano nella domenica appena trascorsa come decisiva nel provocare il passaggio ad un autunno che, in realtà, sembrava essere iniziato solamente per il calendario. Soprattutto gli ultimi giorni della scorsa settimana, infatti, erano stati caratterizzati da un tempo di tipo sciroccale che aveva di fatto ripristinato condizioni climatiche quasi agostane. Ma alla fine, ieri, la svolta tanto attesa effettivamente c’è stata. Già da sabato i cieli campani erano andati progressivamente coprendosi per nubi basse trascinate da umide correnti di Libeccio, che prefiguravano in maniera inequivocabile il cambiamento imminente. Dalla notte del giorno successivo iniziava a piovere praticamente su tutta la regione, soprattutto lungo le coste, con una certa intensità e continuità fino al primo mattino, quando le precipitazioni, anche se in maniera disomogenea, entravano lentamente in una fase di relativa attenuazione. Il cielo si manteneva comunque piuttosto chiuso un po’ dovunque, anche se schiarite venivano segnalate lungo i settori interni più orientali della regione, e le temperature perdevano qualche grado ma, complice il tasso di umidità relativa ancora piuttosto alto determinato dalla persistenza del Libeccio, si continuava ancora a percepire una certa sensazione di caldo, segno che il passaggio dell’atteso fronte freddo non era ancora avvenuto. Tra i valori massimi della giornata ricorderemo i 23°C toccati a Napoli e Salerno, nonchè i 21°C di poco superati ad Avellino. Nel corso del pomeriggio il fronte freddo sarebbe finalmente passato. Di conseguenza si assisteva ad una certa recrudescenza delle precipitazioni, anche se non uniformemente distribuite sul territorio regionale, che assumevano carattere più spiccatamente temporalesco, con intensità da modesta, come avvenuto a Napoli, a forte, come avvenuto nell’avellinese ed in buona parte del salernitano. Nubifragi sarebbero stati segnalati in alcuni tratti della costa cilentana. Tali precipitazioni sarebbero continuate, ad intermittenza, fino a sera, con accumuli che intorno alle 22 sarebbero complessivamente stati di circa 27mm a Napoli, 59mm a Salerno, e ben 111 mm ad Avellino. Nel contempo le temperature avrebbero iniziato a diminuire, con una ventilazione che diveniva nordoccidentale, al punto che a Napoli alle 22,30, con condizioni di cielo parzialmente nuvoloso, si registravano 19°C con una U.R. del 66% ed una pressione di1010hPa.
Report di Luca Montella

TOSCANA
Il fine settimana appena trascorso è stato sicuramente dominato dalle nubi e dal vento di Libeccio che in alcuni casi è stato tempestoso, (anche 50 nodi di velocità) soprattutto lungo la costa, dove ha provocato notevoli disagi come mareggiate, alberi abbattuti e creato notevoli difficoltà alla navigazione e all’attracco delle navi ai porti.
Già da sabato, grazie all’avvicinarsi della depressione nordeuropea alla penisola, il Libeccio ha spirato con forza ma è nella giornata di domenica che ha dato il meglio di se, grazie alla creazione del minimo barico sulla pianura padana.
Grazie all’intensità delle correnti da W – SW, come spesso accade, le precipitazioni sono state a carattere di rovescio e molto intermittenti e più abbondanti a ridosso della catena appenninica.
Per quanto riguarda la Toscana Orientale, le prime precipitazioni sono iniziate intorno alle 21 di sabato, grazie ad un moderato temporale con discreta attività elettrica e si sono protratte fino all’ 1 di notte.
Altro forte temporale con discreto accumulo si è avuto nella mattinata di domenica e ha colpito un po’ tutta la provincia di Arezzo.
Nel pomeriggio si sono segnalati forti ma brevi acquazzoni in Casentino con episodi di grandine sui rilievi ma, come già spiegato prima, l’intensità del vento non ha certo permesso la persistenza delle precipitazioni.
Dal punto di vista termico la giornata di sabato era trascorsa con temperature veramente alte, in media 25° e minime quasi improponibili visto la stagione mentre nella giornata di domenica si è avuto un sensibile abbassamento termico, più accentuato con il giungere della sera.
In particolare Arezzo registrava 18° alle 14 mentre la sera la temperatura era crollata a 12°.
report di Alessandro Nardi.

LOMBARDIA:
Se gli apporti sul nord e sull’est della regione sono risultati localmente importanti con punte di 50 mm, nel Milanese le precipitazioni si sono fermate a 6 mm, portando a 195 il bilancio pluviometrico del 2003 contro una media di circa 1000 mm annui. Eppure ben tre temporali hanno interessato l’area di Milano, tra la serata di sabato e la mattinata di domenica. Quello che ha centrato il bersaglio è arrivato alle 23 di sabato sera. In quel momento, in una via Marghera, popolarissima zona alternativa al centro città e caratterizzata dalla presenza di molti locali, c’era molta gente. Non c’era un filo d’aria ed era difficile distinguere i bagliori del temporale in avvicinamento con tutte quelle luci. D’improvviso in fondo alla via s’ode un gran fracasso che monta, urla di ragazze e fuggi fuggi generale. Cosa starà accadendo ci si domanda: basta pochi secondi e la risposta arriva dal cielo: una cascata d’acqua si abbatte sul quartiere. Dura 10 minuti ma è un’emozione per sempre….
Report di Luca D’Avena.
Autore : Redazione