00:00 12 Marzo 2001

Il fronte caldo da ovest: MeteoLive lo ha seguito per voi.

Domenica un fonte caldo ha affrontato la catena alpina con una traettoria occidentale. Abbiamo studiato per voi gli effetti che si sono riscontrati.

E’ domenica 11 marzo: partenza dal milanese in prima mattinata con nebbia a tratti anche fitta sul tratto autostradale Milano-Como, all’altezza di Lomazzo scomparsa subitanea della nebbia.
Il cielo appare limpido e velato con il sole a farla da padrone.
Si entra in Svizzera e, salvo qualche banco di nuvolosità bassa nel mendrisiotto, il sole ci accompagna fino in Mesolcina nel grigioni italiano. A Mesocco giù nel fondovalle ci sono 6°C e l’umidità è del 72%. Si sale verso la stazione sciistica del San Bernardino.
Verso nord velature fuse a scie di condensazione aerea e classici “batuffoli” cirriformi indici di una deformazione della corrente d’aria in arrivo.

A Pian San Giacomo 1170 m la neve supera già i 20 cm ma il manto è interrotto da tratti privi di neve, esteticamente fastidiosi.
300 m più su è un paradiso bianco, al San Bernardino la neve sovrasta il paese. Ce ne sono oltre 2 metri accumulati a bordo della strada e davanti a tutte le villette che circondano la sorgente delle acque minerali. Sui pizzi che circondano il Paese il bianco incute quasi timore: ad occhio siamo oltre i 4 metri. Temperatura +4°C

Superiamo il tunnel che ci collega con la parte principale del Canton Grigioni, quella di lingua tedesca. Ora siamo al nord delle Alpi, l’innevamento decresce di km in km e già a Splugen è dimezzato, a Sufers di neve solo qualche traccia. A Thusis la cittadina che precede il capoluogo (Coira), non c’è traccia di neve.

Nel frattempo la velatura si ispessisce, è entrato il fronte caldo.
E’ mezzogiorno: in Pianura Padana si è dissolta la nebbia ma la divisione del fronte operata dall’arco alpino rispetto alla corrente da ovest produce i seguenti effetti: nuvolosità bassa per richiamo di venti umidi sulla Lombardia centro-meridionale, milanese in primis, torinese “saltato” con schiarite. Aperture anche nel comasco e nell’alto varesotto con giornata parzialmente soleggiata.
In Ticino addensamento della nuvolosità con comparsa di strato-cumuli ma tempo asciutto.

Torniamo a nord delle Alpi, ci dirigiamo ad est verso Tiefencastel e Lenzerheide, famosa stazione invernale 1400 m. Grossa sorpresa anche qui: innevamento molto scarso, clima mite, pochi sciatori. 7°C.
Il cielo si copre sempre più di altostrati che divengono spessi e si abbassano di quota. Ecco allora strisce precipitative “virga” sui rilievi più alti ma la precipitazione evapora alle quote più basse.
I fenomeni si manifestano dunque solo alle quote superiori e cessano al nostro rientro al San Bernardino, zona dove il fronte caldo è meno attivo anche se un’estesa copertura sembra preannunciare l’ennesima nevicata.

Il fronte ha un limite: scendendo verso il basso Ticino e l’Italia, all’altezza di Mendrisio si aprono belle schiarite, ma nel milanese il cielo resta parzialmente nuvoloso.
In pratica i fronti caldi legati a questa particolare configurazione barica sono attivi solo al nord delle Alpi, e l’orografia determina un frazionamento della nuvolosità nel corpo nuvoloso, che presenta dunque dei clamorosi “buchi”.

La parte fredda (rondinella) che giungerà nella serata di oggi, lunedì 12 marzo, interesserà invece entrambe i versanti alpini, anche se in un primo tempo, la rotazione delle correnti al settore SW, regalerà qualche schiarita favonica all’est.
Autore : Redazione