00:00 7 Marzo 2005

Abruzzo: uno storico inverno 2004-2005

Cronache dell'inverno abruzzese.

L’Abruzzo ha vissuto (e sta vivendo tutt’ ora) un trimestre invernale dai connotati siberiani, uno di quegl’ inverni che racconteremo ai nostri figli, per il freddo, per la neve (tanta), per le gelate, per le chiusure prolungate di scuole e uffici e per gli episodi nebbiosi.

Dopo una fase non troppo fredda precedente il Natale 2004 si incomincia con le prime forti gelate in torno all’ 11 dicembre che culminano in una fase nebbiosa, per la zona della piana del Fucino, che va dal 19 dicembre al 24, in cui si toccano punte di -6° e giornate di ghiaccio e galaverna, addirittura il 23 si verifica un episodio di neve chimica. Gli ultimi giorni dell’ anno sono caratterizzate da episodi nevosi ma con scarso accumulo, stante le temperature leggermente alte.

Con i primi di gennaio inizia una fase anticiclonica con forte inversione termica e gelate intense e termometro che anche di giorno oscilla attorno ai 3° (nella città di Avezzano). La svolta avviene il 18 gennaio quando una minima di -8° da il via a quella che sarà la parentesi più fredda e duratura che io ricordi. Inizia così un periodo nevoso che arriva fino ad oggi, con irruzioni fredde di natura polare e marittima che si alternano a quelle ancora più fredde provenienti dalla porta della bora.

Inizialmente sono la zona della Marsica e dell’ Aquilano ad essere maggiormente colpite con neve e temperature polari, in tal senso spiccano i -19° di Campo Imperatore. Ma in corrispondenza con i giorni della merla è la zona peligna a ricevere lo schiaffo più forte: in una sola notte sono caduti 60 cm ad una quota di 400 metri e più di 100 attorno ai 1000 metri. Il giorno seguente la piana di Navelli (800 metri) registra una minima di -12° ed addirittura -31° a Campo Felice (1400 metri).

Molti comuni dell’ Alto Sangro sono isolati. La regione chiede lo stato di calamità. Per una settimana verranno riproposti episodi nevosi da stau con accumuli totali nella Marsica orientale che sfiorano i 200 cm ad una quota di 1200 metri. Notevole anche il freddo: -13° registrati al Telespazio (piana del Fucino 700 mslm AQ).

Dal 10 febbraio inizia per la Marsica l’inferno: dopo alcune nevicate con accumuli importanti si arriva al 20 febbraio, nella notte cadono nella città di Avezzano 60 cm freschi, arriva l’ ordinanza di chiusura delle scuole, rimarranno tali per una settimana. Ancora più colpite le zone attorno alla città di Tagliacozzo, dove nelle frazioni cade più di un metro di neve in una sola notte. Ogni notte seguente si verificano accumuli che oscillano attorno ai 10 cm. Smette di cadere neve solo il primo di Marzo, il rasserenamento permette nei giorni seguenti minime record ad Avezzano (per il mese di marzo): -8°,-10°,-11°. Addirittura nel Fucino si Raggiungono i -14°, in questi giorni anche la massima non ha superato i -2°. Il 4 Marzo ancora neve, gli accumuli sono sempre importanti, circa 20 cm al giorno (l’ ultimo questa notte).

Attualmente gli accumuli nel capoluogo morsicano si aggirano sui 100 cm nelle zone in ombra, pendono dai tetti stalattiti di ghiaccio lunghe un metro, cosa che non succedeva dall’ 86. Su Gran Sasso, Maiella e Velino gli accumuli sono oramai incalcolabili.

Di rilevanza straordinaria sono:
– La minima assoluta per il mese di Marzo ad Avezzano di -11°.
– Le gelate consecutive dall ’11 dicembre 04 ad oggi 7 marzo 05.
– La presenza costante della neve al suolo da metà gennaio ad oggi.
– L’ ultima precipitazione liquida risalente a metà dicembre 04, ovvero totale assenza di episodi sciroccali di forte rilevanza.
– L’insistenza e la durata degli episodi nevosi.
Un inverno che entrerà negli annali di climatologia abruzzesi.

7 Marzo 2005
Autore : Fabrizio Lombardi