00:00 26 Febbraio 2008

Vortice Polare da record, che primavera sarà?

Ancora una pole position inanellata a febbraio dalla grande giostra circumpolare. La corrente a getto si appresta all'ennesima accelerazione trasformando i cieli dell'Europa settentrionale in un rettilineo da formula uno

In attesa che la stratosfera tenti l’attacco decisivo, la immane trottola impazzita prosegue imperterrita la sua possente rotazione al di sopra del Circolo Polare Artico. Dopo un inverno trascorso quasi interamente al limite, il nostro vortice non manifesta il benchè minimo segnale di cedimento.

Non sono tanto i singoli picchi record dell’indice AO (Oscillazione della pressione al livello del mare tra l’Artico e le medie latitudini) a destare maggior stupore quanto la persistenza e la ricorrenza di una tale situazione.

Proprio il ripetersi di questa serie impressionante di giorni trascorsi in cima alla classifica dell’AO sta portando quest’evento sull’Olimpo delle anomalie stagionali trascinando l’inverno europeo verso una fine sempre più anticipata.

Con la prima settimana di marzo pare che la corrente a getto polare, cintura che contiene l’irriverente irruenza del nostro vortice, si presterà ad ondeggiare maggiormente lungo i meridiani facendo trasparire un parziale e temporaneo indebolimento dello stesso.

Le ultime proiezioni dell’ente americano NOAA però, dopo aver ipotizzato questo calo di potenza dovuto probabilmente ai primi effetti di un possente riscaldamento in corso nella stratosfera, stanno gradualmente correggendo il tiro riportando l’indice AO più volte in terreno positivo.

Anche il ramo atlantico di tale indice, la NAO, seguita a rimanere imperterrito su valori positivi non permettendo cosi l’eventuale affondo di quelle saccature che sfuggono al controllo del vortice polare stesso. Ergo le grandi perturbazioni viaggiano a latitudini sempre troppo alte per entrare nella realtà mediterranea e lasciano cosi sempre troppo spazio alle invasioni anticicloniche subtropicali.

Si sbloccherà prima o poi questa situazione? Saremmo orientati a pensare positivamente, anche se ancora non possediamo elementi inequivocabili che indichino una inversione di tendenza chiara e duratura.

Le attuali carte stratosferiche, associate alle validissime teorie dei fisici Baldwin e Dunkerton, offrono al momento un’ottimo punto di partenza per prevedere il possibile collasso del vortice polare prima che l’alba artica inneschi il cosiddetto “Final Warming” (l’ultimo riscaldamento della stratosfera polare invernale) aprendo definitivamente le danze della primavera.
Autore : Luca Angelini