00:00 8 Settembre 2011

Teli e ghiacciai, paradossi a cavallo delle Alpi

Grazie alla protezione artificiale offerta dai famosi teloni copri-ghiacciai, in Svizzera la stagione invernale sarà sempre più lunga nell'arco dell'anno. Per contro tutti gli altri apparati dove non si scia rimangono alla berlina del riscaldamento globale.

 Ecco a cosa serviva spendere tanti soldi: non certo per puro spirito ambientalista o per scrupolo di coscienza verso il ghiacciai che ci permettono il divertimento dello sci durante l’inverno, salvo poi agonizzare durante le estati.

In realtà i teloni anti scioglimento, distesi su alcuni ghiacciai svizzeri, ma anche si diversi tratti italiani, servivano per preservare lo spessore glaciale in vista del prossimo autunno-inverno in ambito sciistico. Così facendo basterà solo attendere le prime calate dei termometri al di sotto degli zero gradi per avviare la macchina del turismo invernale.

E la preoccupazione per il manto glaciale delle Alpi? E tutte quelle manfrine volte a sensibilizzare la gente sul problema del riscaldamento globale? Non crediate che stenderanno teli su bacini come l’Aletschgletscher (25 chilometri, il più lungo delle Alpi) o il Gornergletscher (12 chilometri di lunghezza nell’immagine qui a fianco), tra gli apparati più vasti dell’arco alpino, che arretrano anche di alcuni metri all’anno.

Questi verranno lasciati agonizzare, tanto lassù non si scia. Si perdono "solo" milioni di metri cubi d’acqua dolce ogni estate ma il gioco, secondo la logica "glaciale" del dio denaro, non vale la candela.

Autore : Luca Angelini