00:00 28 Febbraio 2006

Il cielo di MARZO: l’Orsa Maggiore brilla alta nel cielo di nord-est

Una serata alternativa a guardare le stelle.

Niente telescopio, niente binocolo della nonna, solo tanta buona volontà, passione ed ammirazione per le meraviglie del creato, oltre naturalmente ad un’ottima vista.
Metti una serata alternativa in cui non abbiate voglia di farvi ipnotizzare dalla televisione, di conversare con gli amici, di leggere le solite riviste, di frequentare un cinema, di bere qualcosa ad un pub.

Ecco allora aprirsi un intero universo, la cui esplorazione è assolutamente gratuita, che si aprirà davanti ai vostri occhi. Innanzitutto quando decidete di passare una serata in compagnia delle stelle, dovrete accertarvi che il cielo sia sereno e la visibilità buona, ancora meglio se durante il giorno c’è stato vento o se un temporale ha ripulito l’aria. Meglio ancora che non ci sia la luna.

Anche se abitate in città e l’inquinamento luminoso potrà sicuramente crearvi qualche problema nel cercare di riconoscere stelle e costellazioni, vi assicuriamo che un principiante è bene che cominci proprio da una zona moderatamente illuminata ad osservare la volta celeste.

Il rischio infatti è che nel buio pesto di un luogo isolato, non solo correreste il rischio di essere aggrediti da qualche malintenzionato, ma anche quello di farvi spaventare da centinaia di stelle, galassie, pianeti in un gran minestrone utile solo a fare una grossa confusione nella vostra testa.

Partiamo allora dal cielo di una zona di periferia della nostra città e cominciamo da piccolo osservazioni elementari: fin da bambini papà, mamma e zii ci hanno insegnato a riconoscere le stelle del grande carro (O Orsa Maggiore).
Il mese di marzo ci dà l’opportunità di vederlo in grande spolvero nel cielo di nord-est.

In realtà occupa una superficie assai maggiore rispetto alle sette stelle che vanno a formare il disegno del carro, proponendoci la visione di un’orsa che, secondo la mitologia greca, altro non sarebbe che Callisto, compagna di caccia di Artemide, trasformata così dalla moglie di Zeus, gelosissima.

Giacchè però in città la visione completa dell’Orsa sarebbe impossibile, limitiamoci a dire che le stelle più luminose che compongono l’immagine ridotta (quella del Carro) sono alfa ed epsilon Una linea immaginaria che congiunga beta ed alfa prolungata in diagonale ci permette di individuare la stella polare che costituisce anche il punto più alto della coda dell’Orsa Minore (o piccolo Carro). La costellazione rappresenta la ninfa che allevò Zeus.
Le stelle principali che la compongono formano il piccolo Carro, meno luminoso ed appariscente rispetto al Grande Carro.

Il 21 marzo cade l’equinozio di primavera: giorno e notte hanno la stessa durata. L’arrivo della primavera è testimoniato dalla presenza di Arturo, la quarta stella più luminosa del cielo. Fa parte della costellazione del Bovaro, l’uomo che pascola l’Orsa Maggiore. Ad occhio nudo ci appare di colorazione rossa; pensate che è cento volte più luminosa del sole. Il timone del Grande Carro si spinge proprio nella sua direzione, cioè verso est e non vi sarà dunque difficile trovare le stelle che compongono questa costellazione, partendo proprio da Arturo.

A nord-ovest spicca la luminosità di Capella, (Capretta) la stella più importante della costellazione dell’Auriga che rappresenta un cocchiere di un carro che portà con sè abbracciati una capra e i suoi cuccioli. Capella è la sesta stella più luminosa del cielo.

Se volgerete lo sguardo a sud, sia pure con un po’ di fatica, vedrete invece Leo, (Leone) che si mostra accovacciato. La mitologia ci dice trattarsi del Leone sconfitto da Ercole nelle sue dodici fatiche. Per individuare meglio questa costellazione basterà cercare un punto di domanda rovesciato: troverete così le stelle più luminose della costellazione.

Arrivederci al cielo di aprile.
Autore : Alessio Grosso