00:00 10 Febbraio 2017

Il NEVONE emiliano del 25-28 febbraio 2004

La Dama bianca latita sempre più spesso negli inverni padani. Rispolveriamo la memoria di quell'indimenticabile episodio avvenuto alle porte della primavera.

Tutto parti da lontano. L’anticiclone delle Azzorre fuoriuscito dal suo alveo subtropicale scelse quell’ultima settimana di febbraio del 2004 per concedersi una vacanza nelle suggestive località scandinave.

La sua posizione sbilanciata favori la discesa di vari nuclei di aria fredda che trovarono nelle tiepide acque del Mediterraneo, il fertile terreno di coltura per il loro sviluppo.

I segnali premonitori di quello che sarebbe passato agli annali come uno degli episodi nevosi più rilevanti degli ultimi anni si manifestarono già i giorni precedenti.

Esattamente una settimana prima l’ingresso dell’aria fredda imboccò la porta del Rodano e sboccò sul mar Ligure scavandovi un minimo depressionario. La neve cadde copiosa sull’Appennino emiliano, soffiata dai freddi venti orientali aspirati dalla depressione mentre in pianura si accumularono tra i 5 e i 10 centimetri.

Il successivo spostamento del minimo verso la Sardegna catturò correnti miti dal nord Africa e le sospinse sull’Italia sotto forma di scirocco. La neve seguitò a cadere in Appennino dove il 21 febbraio la gran quantità di sabbia desertica sospesa in atmosfera causò un suggestivo evento di neve rossa.

Dopo una breve pausa l’anticiclone azzorriano si distende verso nord con una nuova pulsazione e va addirittura ad abbracciare il collega termico groenlandese. Ne risultò una poderosa discesa di aria fredda che si riversò sul Mediterraneo riattivando la depressione ivi parcheggiata.

Durante lo scavalcamento dell’arco alpino il flusso artico scavò un minimo secondario sul golfo di Genova in rapido spostamento verso l’alto Adriatico. Le correnti fredde nord-orientali addossarono contro l’Appennino emiliano l’umidità sottratta al mare Adriatico innescando le prime nevicate.

Il giorno 28 febbraio su tutta l’Emilia si riversò una nevicata di rara intensità. La grandezza dei fiocchi si combinò con il vento e la precipitazione si presentò a tratti particolarmente fitta tanto da imbiancare velocemente anche i centri urbani. Particolarmente battuta la città di Modena.

Le abbondanti nevicate resero necessaria la chiusura temporanea del tratto dell’Autosole tra Bologna e Parma, mentre l’aeroporto di Bologna Borgo Panigale venne chiuso per l’intera giornata e i voli sospesi. Stessa sorte toccò poco dopo anche allo scalo parmense.

La nevicata allargò le maglie e la società Autostrade chiuse gli svicoli d’accesso anche tra Parma e Piacenza. Modena rimase semiparalizzata da 40 centimetri di neve caduti in sole 12 ore e precisamente dalle 6 alle 18.

L’evento assunse portata record e si piazzò al secondo posto in assoluto dopo l’episodio del 20 febbraio 1933 quando la cittadina emiliana fu semi sepolta da 43 centimetri di neve caduti in 24 ore.

Autore : Team di MeteoLive, adattamento e completamento di Alessio Grosso