00:00 13 Marzo 2001

Cronaca di una nevicata storica

Il racconto di Roberto Maruzzo della nevicata del 28 febbraio 2001 nel canavese, in provincia di Torino.

Una storica nevicata a Villanova Canavese, provincia di Torino, 385 m.
E’ il 22 febbraio 2001:l’inverno 2000/2001, particolarmente mite, si sta avviando alla conclusione.
E’ stato un inverno che non ha avuto particolari picchi di freddo, anzi l’anticiclone russo-siberiano è stato un illustre assente: ma la sorpresa dell’inverno è stata la neve, tornata in pianura dopo tanti anni: la nevicata di Natale è ancora nei nostri occhi, così come le spruzzatine di gennaio.

Ma ormai sembra imminente la primavera: ad alzare ancora la temperatura arriva il foehn, che fa schizzare la colonnina di mercurio fino a +20.1°, record del mese degli ultimi cinque anni. Il giorno dopo di nuovo fhoen e massima a +18.4°.

Dal 24 febbraio ecco che le cose cambiano: la minima notturna scende a -1.9°, il cielo è sereno: in montagna si avverte già che l’aria si è ben rinfrescata. In pianura il cielo si copre rapidamente di nuvole basse e stratificate, si alza un vento da est, la temperatura, dopo aver superato gli 11°, scende rapidamente. Verso le 21 comincia a cadere!una leggera pioviggine, con una temperatura di 2.9°. Col passare delle ore la pioggia si trasforma in neve, e al mattino di domenica 25 febbraio sono caduti 3 cm. La giornata è fredda, con la massima che non supera i 3.7°, ma la poca neve si scioglie comunque. Durante la notte diventa sereno e la temperatura crolla fino a -7.0°. E’ lunedì 26 febbraio 2001: nonostante l’assenza di nubi la colonnina di mercurio non va oltre i +6.0°. La notte successiva trascorre di nuovo senza nubi e si toccano i -6.8°: verso sud-est si scorge però un vero muro di nuvole. A partire dalle 10:00 il cielo comincia a coprirsi rapidamente, bloccando la salita della temperatura a +2.8°. Verso le 15 è coperto e cominciano a cadere radi fiocchi, si intensificano alle 16 e dalle 17 si scatena una vera e propria bufera. Quando torno da Torino, alle 19 nevica furiosamente, al suolo si sono depositati circa 4 cm, la temperatura è sui -0.5°: condizioni ideali. La nevicata aumenta di intensità, dalle 21:00 si alza un vento tra i 5 e i 10 km/h da Nord-ovest, lo spettacolo ha inizio: le neve cade leggera in ogni direzione, il vento al porta dappertutto: si sente l’odore della montagna, l’odore della tormenta.
Alle 23 la temperatura è di -1.0° e la neve al suolo ha già raggiunto i 13-14 cm, e non accenna a smettere, anzi l’intensità della precipitazione è sempre notevole. La tormenta dura tutta la notte, sempre accompagnata dal vento. Alle 6:00 del 28 febbraio 2001, al suolo vi sono ben 23 cm. di neve fresca. Il paesaggio è semplicemente stupendo: alberi carichi di neve, neve dappertutto trasportata dal vento, strade e cartelli stradali sono ricoperti di bianco e continua a nevicare. La precipitazione continua furiosamente fino alle 14, quando si esaurisce del tutto: dalle 6 del mattino sono caduti altri 8 cm di neve: in totale 31 cm in 21 ore, la nevicata più intensa dal famoso 1987, e la più abbondante degli ultimi dieci anni dopo quella del dicembre 1995.
Si aprono alcune schiarite e alle ore 19:00 la temperatura scende fino a -2.2, per poi risalire per una maggior copertura del cielo: ancora sorprese? No, per quest’anno può bastare. Alle 22:00 la temperatura è ferma a -1.5°, nella notte rasserenerà, ma in previsione c’erano -5/-6 come minima.

E invece, ecco l’inizio della primavera meteorologica: ore 7:00 il termometro segna -8.7°, mai raggiunto in questo inverno, c’è già di che essere soddisfatti. Il paesaggio è meraviglioso: il cielo è sereno, la neve è ancora sulle piante e la galaverna copre gli arbusti: una leggera foschia disegna strane luci tra i ghiaccioli che pendono dai tetti. E ad un tratto un suono, come una sveglia: è la mia centralina che suona l’allarme gelo: era impostata sui -9 da quattro mesi: li ha superati e continua a scendere: -9.3° alle 7:40: è caduto un altro record, quello della minima di marzo, che resisteva dal 1996: non avrei mai pensato che un giorno sarebbe stato superato.

Si chiude così la mia cronaca della nevicata del secolo: con la minima dell’inverno, questo strano inverno che meglio di così non poteva chiudersi: e adesso siamo pronti, pronti ad accogliere la primavera con i suoi colori e i suoi profumi.
Autore : Roberto Maruzzo