00:00 29 Ottobre 2003

25 anni di neve a PAVIA

Le note che seguono sono tratte da un lavoro piu' ampio che porta il titolo di " Fioca", che nella lingua locale significa nevica. Il capitolo in questione, qui riassunto, e' quello in cui si cerca di trarre un rapido bilancio delle caratteristiche degli inverni che vanno dal 1977 fino al 2001.

I dati sono relativi al territorio pavese e quindi non confrontabili strettamente con altri di localita’ diverse, ma le caratteristiche di ogni singolo inverno sono sicuramente comuni almeno alla gran parte delle localita’ della pianura nord occidentale.

Partiamo da alcuni dati per vedere di trarre, non delle conclusioni, ma almeno un quadro generale della neve a Pavia in questo ultimo quarto di secolo.

Dal primo novembre 1977 al 28 febbraio 2001 si sono registrate un numero complessivo di 85 precipitazioni nevose per un totale di 836 cm caduti, praticamente un po’ piu’ di 8 metri di neve.
Se queste precipitazioni fossero state omogenee e ben distribuite negli anni avremmo avuto tre nevicate e mezzo ogni inverno, con 34 cm di manto nevoso caduto al suolo ogni anno. Si puo’ subito fare un confronto con un dato; nei 92 anni che vanno dal 1893 al 1985 sono state registrate 770 nevicate di diversa intensita’, vale a dire una media di 8,3 ogni anno.

E’ subito evidente la drastica diminuzione della media delle nevicate. Oltretutto va tenuto presente che i primi sette anni di questo periodo ( che sono conteggiati anche nei 92 che vanno dal 1893 al 1985) sono tra i piu’ nevosi di tutto l’arco di tempo considerato. Se si facesse la media degli ultimi 15 anni la media scenderebbe ulteriormente a 2,6 nevicate per anno.

Di tutte queste nevicate due sole precipitazioni nevose hanno superato i 50 cm di accumulo; cio’ e’ avvenuto nel 1978 con la nevicata del 10-11 febbraio (50,2 cm) e nel 1985, dal 15 al 17 gennaio ( 52,3 cm).

Gli inverni differiscono molto uno dall’altro ed e’ assai difficile riscontrare delle linee di continuita’. Cio’ significa che i cambiamenti da un anno all’altro sono notevoli e che a inverni poco nevosi si sono susseguiti altri con abbondanti nevicate e/o viceversa. Tuttavia all’interno di questa dominante si possono rintracciare alcune costanti o linee di tendenza. Vediamo innanzitutto l’ordine cronologico del periodo preso in esame; la fine degli anni ’70 e’ da considerarsi un periodo di precipitazioni nevose normali o abbondanti, con inverni altrettanto intensi per durata e intensita’, per lo meno per quanto riguarda la pianura occidentale.

Gli anni ’80 si aprono con un inverno, quello dell’ 80-81, che si segnala ( come quello attuale) per scarse precipitazioni e basse temperature e che inverte una tendenza complessivamente buona degli anni precedenti. L’anno successivo, le cose sembrano tornare alla normalita’; l’inverno 81-82 e’ ricco infatti di precipitazioni e di manto nevoso. seguono invece inverni mediocri (82-83 praticamente senza neve, 83-84 con poche precipitazioni nevose e breve durata di periodo freddo).

A meta’ del decennio giunge poi l’inverno 84-85 con la grande nevicata di gennaio. Segue un inverno ancora consistente (85-86), uno mediocre (86-87) e poi arriva il triennio di assenza di neve ( 87-88;88-89;89-90). Il triennio di assenza di neve/freddo sembra essere una delle costanti che piu’ “ritorna” ogni decade ;cosi’ era stato, all’inizio degli anni 70 per gli inverni 72-73,73-74,74-75.

L’inverno 90-91 rompe il triennio con una stagione tutto sommato normale ( 4 nevicate, 30 cm caduti) ma di nuovo lo segue un inverno scarso (91-92, una sola precipitazione, 10 cm e poco piu’) ed uno totalmente privo di neve e di fenomeni in generale (92-93).

Ancora scarsi i due inverni successivi (93-94 e 94-95) mentre si ritorna ad un inverno quasi normale con il 95-96. Segue il 96-97 che per tipologia ricorda quello dell’84-85 (inizio tardivo, grande freddo, grandi precipitazioni, lento e progressivo esaurimento del manto nevoso) anche se tutto piu’ concentrato e in scala ridotta.

Il periodo si chiude con un nuovo triennio difficile, con poche precipitazioni (97-98), una sola (98-99), nessuna precipitazione (99-2000).

L’inverno 2000-2001 restera’ nel ricordo per la nevicata di Natale e la neve del primo giorno di marzo.

La prima cosa che si desume e’ che non esistono inverni “fotocopia” in modo consequenziale (unica eccezione i citati trienni, ma anche al loro interno le differenze sono notevoli). Esistono invece dei ” caratteri” che tendono a ripetersi e a riemergere a distanza magari di anni.

Cosi’ abbiamo gia’ detto che l’inverno 96-97 ” assomiglia” (il termine e’ da prendere con tutte le circostanze del caso ) all’inverno 84-85; l’80-81, il 92-93 e il 99-2000 hanno mostrato la stessa insistenza di area anticiclonica e la quasi identica durata di assenza di precipitazioni da dicembre a marzo.

Il 77-78, 81-82,90-91,95-96,2000-2001 hanno avuto un simile numero di precipitazioni nevose ( anche se con intensita’ diversa) sparse lungo un ampio periodo di mesi (da novembre a febbraio).

Infine molti inverni hanno avuto un massiccio afflusso di aria fredda orientale seguita da precipitazioni nevose piu’ o meno nello stesso periodo, cioe’ a cavallo tra l’ultima decade del mese di dicembre e la prima di gennaio ( 78-79, 79-80, 81-82, 84-85, 94-95, 95-96, 96-97).

Complessivamente si puo’ affermare che gli ultimi 25 anni non hanno presentato certamente inverni regolari, particolarmente freddi o ricchi di precipitazioni ( salvo sporadiche eccezioni), tuttavia colpisce che alcune delle singole precipitazioni che si sono verificate, sono state tra le maggiori registrate nell’arco dell’ultimo secolo, cosi’ come all’interno si registra uno dei periodi di maggior durata di temperatura negativa (235 ore nel famoso gennaio 85)

Riassumendo ulteriormente si puo’ dire che la tendenza evidenziata da questi dati porta ad una riduzione drastica delle precipitazioni nevose e dei periodi di gelo (meno cm di neve, temperature medie sempre meno basse, ma anche meno nebbia e meno brina) ma con sporadici, improvvisi fenomeni estremi: molto freddo per pochi giorni, molta neve in poche ore. Sarà questo lo scenario invernale anche dei prossimi anni? Staremo a vedere.
Autore : Valdata Roberto