00:00 7 Dicembre 2015

Monte ETNA: nuove spettacolari eruzioni nella notte

Un parossismo come non lo si vedeva più da diversi anni, caratterizza l'attività eruttiva del monte Etna in questi primi giorni della nuova mensilità dicembrina. Alcune spettacolari immagini scattate in queste ultime ore.

Tutto ha avuto inizio giovedì 3 dicembre, attraverso una potente eruzione che ha portato al "risveglio" dei crateri sommitali, grandi fontane di lava ed una immensa colonna di cenere che ha raggiunto e superato la quota di 10.000 metri. Gli esperti non hanno tardato a giudicare quella esplosione come la più potente degli ultimi 15-20 anni, una storia ricca e colorata l’attività eruttiva del Monte Etna che ormai da diversi decenni non manca di dare spettacolo con fotografie ed immagini che fanno il giro del web.

Il gigante buono lo chiamano nella zona, in effetti, a scapito di tanta spettacolarità ed un’attività mai sopita del tutto, la distanza dei crateri centrali rispetto ai centri abitati tutt’attorno, rende assai difficile un coinvolgimento diretto di queste località da parte delle colate laviche o delle esplosioni.

Il problema di questi ultimi giorni è stato semmai provocato dalla ricaduta (talora abbondante) di cenere lavica che ha ricoperto ogni cosa, trasportata dai venti in quota. Dopo il parossismo di venerdì 4, sabato 5 dicembre l’Etna è tornato a presentare un’attività più tranquilla, fatta di fontane, esplosioni ed alcune modeste colate di lava che hanno interessato esclusivamente i crateri sommitali. 

Nelle ultime 12-15 ore abbiamo tuttavia assistito ad una nuova, forte ripresa dell’attività vulcanica sui crateri centrali. Attività in questo caso di stampo effusivo, nella quale imponenti fontane di lava basaltica hanno illuminato il cielo della notte, osservabili anche da grandi distanze.

Grosse colate di lava scivolano in basso attraverso la Valle del Bove, vecchia insenatura alle pendici del vulcano, memoria di quello che è stato il vecchio apparato vulcanico risalente a migliaia di anni fa, quando le dinamiche eruttive erano ancora affidate a lave di tipo acido, e quindi da un’attività vulcanica assai più pericolosa rispetto a quella attuale. 

Buona visione!

Autore : William Demasi