00:00 4 Ottobre 2011

Mediterraneo, riserva tropicale d’Europa

In questo periodo dell'anno il surplus di calore accumulato durante una stagione estiva, che non è ancora di fatto tramontata, è una riserva di energia imponente qualora il tempo si metta al brutto.

 Mare caldo a ottobre. Nulla di strano anzi, oseremmo dire la norma. C’è da osservare però che nel 2011 questa lunghissima scodata dell’estate non ha ancora permesso al Mare Nostrum di dissipare neanche in parte il calore accumulato durante i mesi estivi e, per di più, ultimamente se ne è andato perfino accumulando dell’altro.

Ora, guardando indietro all’ultima perturbazione transitata sul nostro meridione, abbiamo visto cosa significhi stuzzicare una tale piscina calda con aria un po’ più fresca, quella che già dovrebbe stazionare alle nostre latitudini per intenderci, ma che invece arriva ancora da lontano: nubifragi, alluvioni lampo e rischio di cicloni mediterranei, i cugini minori degli spaventosi uragani tropicali. 

La Sicilia ad esempio è una tra le regioni più frequentemente battute dai nubifragi autunnali, basti pensare che dal 2007 al 2010 il mese di ottobre ha sempre fatto registrare almeno un episodio violento. Nel primo video l’indimenticata tragedia di Giampilieri (Messina), nel secondo il nubifragio dell’ottobre 2008, sempre nel Messinese.

Non vogliamo di certo infondere ai nostri lettori una inutile apprensione ma far prendere atto a tutti che l’autunno mediterraneo può sfornare anche di queste sorprese. Inoltre i fenomeni violenti nella stagione autunnale non sono frutto del cosiddetto surriscaldamento dell’ultimo ventennio E’ grazie ai passi da gigante fatti dalla tecnologia, che possiamo avere il vantaggio di una cronaca quasi in tempo reale di quanto avviene, la quale ci dà l’impressione di una maggior frequenza e violenza di quanto ci accade intorno.

 

Autore : Luca Angelini